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Prezzi in aumento alla Camera dei Deputati: quanto costa mangiare

Aumentano i prezzi al ristorante della Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio a Roma: quanto costa mangiare alla luce della novità del 2023

Cambia il menu e cambiano anche i prezzi al ristorante della Camera dei Deputati, dentro Palazzo Montecitorio a Roma, dove è stata avviata in forma sperimentale una nuova gestione dei servizi di ristorazione.

Quanto costa mangiare alla Camera dei Deputati

Il menu del pranzo per i deputati italiani aumenta di 2 euro, passando da 13 a 15 euro. La decisione, stando a quanto riportato da ‘La Repubblica’, è stata presa dei questori di Montecitorio anche per l’avvio, in forma sperimentale, di una nuova gestione dei servizi di ristorazione grazie al supporto della Fondazione ‘Campagna Amica’ della Coldiretti.

Menu a km zero del contadino alla Camera dei Deputati

A partire da lunedì 27 marzo 2023, per la prima volta, la spesa dal contadino a chilometro zero conquista anche i servizi di ristorazione della Camera dei Deputati, dove è stata avviata in forma sperimentale una nuova gestione dei servizi di ristorazione grazie al supporto della Fondazione Campagna Amica. Lo ha annunciato in una nota la Coldiretti.

Come riferito dall’associazione, la Camera dei Deputati acquisterà prevalentemente ciò che è necessario per lo svolgimento del servizio privilegiando prodotti a km zero, in base al calendario della stagionalità.

Questa svolta a tavola nel segno della sostenibilità, della stagionalità e delle produzioni locali, secondo la Coldiretti, avvicina le Istituzioni ai cittadini, che hanno mostrato un crescente interesse per l’acquisto di prodotti alimentari direttamente dagli agricoltori. Un’analisi Coldiretti/Divulga ha evidenziato che quasi 6 italiani su 10 (più precisamente, una percentuale pari al 59%) hanno fatto la spesa dal contadino in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori di Campagna Amica per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori.

Grazie alla spesa dal contadino, ha sottolineato ancora Coldiretti, è possibile valorizzare i prodotti locali del territorio nel rispetto della stagionalità degli stessi, in alternativa a quei cibi che devono percorrere lunghe distanze. Tutto ciò ha effetti positivi anche sugli sprechi, che sono ridotti in virtù della maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita, che dura di più non dovendo rimanere per molto tempo in viaggio. Inoltre, è possibile anche salvare specialità del passato a rischio di estinzione, che non trovano spazi nei normali canali di vendita a causa dei rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte.

Nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica è possibile trovare prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sottoposto a verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha commentato la notizia con queste parole: “Acquistare prodotti a km zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”. Lo stesso Ettore Prandini ha poi aggiunto: “Si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini, con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.