Il Premio Strega trasloca ma è polemica: la nuova location
Si discute di un possibile cambio di sede per il Premio Strega tra storia, cultura e nuove prospettive legate al futuro della manifestazione letteraria
Negli anni, l’organizzazione del Premio Strega ha mantenuto una continuità quasi rituale: la cerimonia finale si è svolta nel cuore di Roma, in uno dei luoghi simbolo del Rinascimento italiano. Dalla prossima edizione, però, questa tradizione potrebbe cambiare e si aprirebbe una nuova fase per la manifestazione letteraria.
Quale sarà la prossima sede del Premio Strega
Lo scorso 3 luglio si è svolta, come da consuetudine, la serata conclusiva del Premio Strega nei giardini di Villa Giulia, a Roma. Il premio è stato assegnato ad Andrea Bajani per il romanzo ‘L’anniversario’ (edito Feltrinelli), che ha ottenuto 194 voti. La proclamazione è avvenuta nel suggestivo scenario del Ninfeo, cornice storica che accoglie l’evento dal 1953, inizialmente nel teatro d’acque cinquecentesco e, dagli anni Sessanta, anche nei giardini circostanti.
Il Ninfeo di Villa Giulia, con la sua architettura ricca di simbologie e materiali policromi, fu concepito nel XVI secolo come spazio di rappresentanza e bellezza. Tra marmi antichi, cariatidi in travertino e un mosaico dedicato a Tritone, il luogo è stato per decenni parte integrante dell’identità del premio. In passato, vi si sono affacciati personaggi come Vasari e Michelangelo, ospiti della corte di Papa Giulio III.
Eppure, proprio quella appena trascorsa potrebbe essere stata l’ultima serata nello storico complesso. Il Ministero della Cultura ha annunciato che, a partire dal prossimo anno, l’evento potrebbe spostarsi a Cinecittà, negli studi cinematografici di via Tuscolana. Si tratterebbe di una proposta ancora informale, che verrebbe motivata con l’intenzione di valorizzare le aree periferiche della capitale.
Come riportato su ‘La Repubblica’, il trasferimento avverrebbe per “La valorizzazione delle periferie metropolitane, in piena coerenza con il piano Olivetti“, per una offerta che sarebbe in linea con l’idea di promuovere eventi culturali al di fuori dei tradizionali centri storici, in particolare per coinvolgere un pubblico più giovane e meno centrale.
Il permesso per l’utilizzo del Museo Etrusco di Valle Giulia, infatti, è subordinato al nulla osta delle strutture ministeriali. Le tensioni emerse negli ultimi mesi, legate anche alla gestione del materiale destinato alla giuria, sembrano aver influito sulla proposta di trasloco.
Perché il possibile trasloco del Premio Strega ha scatenato polemiche
Tra gli addetti ai lavori, l’annuncio ha suscitato reazioni diverse: alcuni editori hanno sottolineato l’elevato numero di tensioni tra il governo e il settore culturale, mentre altri hanno preferito non commentare.
L’ipotesi Cinecittà, ha spiegato il direttore della Fondazione, Stefano Petrocchi, , non sarebbe una novità assoluta: nel 2022, ad esempio, la sede aveva già ospitato lo Strega Giovani, manifestazione parallela dedicata alle scuole. Il presidente della Fondazione, Giovanni Solimine, ha espresso apertura verso eventuali spostamenti, pur ribadendo il legame storico con Villa Giulia.
C’è da dire che nei giorni precedenti alla cerimonia, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha fatto sapere che non avrebbe partecipato alla finale del premio, ufficialmente per impegni istituzionali. Anche se, secondo alcune fonti, la decisione sarebbe legata alla mancata ricezione dei volumi finalisti da parte della Fondazione Bellonci.
Il direttore ha chiarito che i volumi vengono spediti solo ai membri della giuria, aggiungendo che il ministro si era dimesso da tale ruolo. A cerimonia avvenuta, Petrocchi ha precisato che i libri sono stati comunque inviati a Berlino, ricevendo un ringraziamento.
Nel corso della serata, condotta da Pino Strabioli e trasmessa su Rai 3, la letteratura è rimasta protagonista, sebbene accompagnata da uno sfondo di tensioni istituzionali, poiché le decisioni future sul luogo che ospiterà il premio potrebbero segnare una svolta logistica ma anche simbolica.
Come riportato su ‘La Repubblica’, Petrocchi ha infatti dichiarato: “Ogni anno facciamo una richiesta di concessione e utilizzo degli spazi del museo etrusco. La finale si svolge qui dal 1953, prima nel Ninfeo poi dal ’63 nei giardini in cui ci troviamo”.
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