Pompei e il mistero della piccola Mummia: la nuova scoperta
Nuova scoperta nel Parco Archeologico di Pompei, riaperto al pubblico dal 26 maggio: dopo il ritrovamento, si indaga sul mistero della piccola Mummia
Dopo due mesi di chiusura dovuta al lockdown per l’emergenza Coronavirus, Pompei riapre al pubblico e svela nuovi misteri. Nel nuovo cantiere di scavi a nord, appena fuori le mura dell’antica colonia, stanno venendo alla luce architetture e pareti dipinte che lasciato ipotizzare una struttura vicina, per fasto e importanza, alla celebre Villa dei Misteri.
Come dichiarato dal direttore del Parco Archeologico, Massimo Osanna, all”Ansa’, la nuova scoperta fa pensare “a una grande, importantissima villa suburbana, imponente e affacciata sul mare, così ricca da ospitare nelle sue stalle anche cavalli di gran razza, finemente bardati in bronzo”.
La scoperta, a cui gli archeologi del Parco hanno iniziato a lavorare proprio in quest’ultima settimana, è il risultato di una operazione congiunta tra la Procura di Torre Annunziata con il procuratore Pierpaolo Filippelli, i Carabinieri e il Parco Archeologico di Pompei. Si tratta della stessa indagine che, un anno fa, ha portato al ritrovamento di una serie di ambienti di servizio e di una stalla con i resti di tre sauri e dei loro preziosi finimenti.
L’indagine ha portato ora alla luce un fiore bianco che si staglia delicato sul nero brillante di una parete e la volta candida di un grande criptoportico da esplorare. Non solo: è stato ritrovato il nome di una bimba graffito su un muro, Mummia, che apre alla possibilità che il padrone di casa fosse un esponente dei Mummii, famiglia importantissima a Roma, la cui presenza non era finora mai stata attestata a Pompei. Sulle iscrizioni, ha spiegato Massimo Osanna, sta compiendo uno studio approfondito l’epigrafista Antonio Varone.
Ci sarà bisogno di tempo per i nuovi scavi, finanziati con 2 milioni di fondi ordinari del Parco Archeologico. Al termine di essi, però, ha assicurato il direttore, la tenuta verrà aperta al pubblico con tutto il suo corredo di storie, inclusa quella della piccola Mummia e del suo tragico destino.
Una storia è intanto emersa nelle scorse settimane: grazie al lavoro di alcuni ricercatori statunitensi, che hanno trovato la prova di un’abile gestione dei rifiuti in alcuni siti archeologici della zona, è stato scoperto che anche a Pompei c’era la raccolta differenziata.
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