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Perché le "spiagge nere" delle Eolie rischiano di scomparire

A causa di un fenomeno in atto ormai da molti anni, le famose "spiagge nere" delle isole Eolie potrebbero presto scomparire: ecco cosa sappiamo

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Spiaggia nera di Salina

Avete mai visto delle spiagge formate da finissima sabbia nera? Sono generalmente di origine vulcanica, e in Italia ne abbiamo alcune davvero molto suggestive: si trovano sulle isole Eolie, l’arcipelago siciliano al largo delle coste di Messina. Purtroppo, tuttavia, alcune di esse potrebbero scomparire per sempre. Che cosa sta succedendo?

Le “spiagge nere” delle isole Eolie

Sabbia finissima di color ardesia, che sembra rifulgere sotto la luce del sole: sono spiagge meravigliose, che attirano ogni anno tantissimi turisti. Dove si trovano? Alcune delle più belle sono lungo le coste delle isole Eolie, il piccolo arcipelago di origine vulcanica. Si sono formate grazie all’erosione di rocce e altro materiale eruttato dai vicini vulcani, dando vita a questi granellini dal colore così particolare.

C’è ad esempio la spiaggia Rinella, situata sull’isola di Salina: è una mezzaluna cinta dalle rocce, vicina al porticciolo di Leni, ed è presa d’assalto dai turisti proprio per la sua bellezza. Sull’isola di Vulcano, invece, è particolarmente apprezzata la spiaggia Sabbie Nere, posta nella baia del Porto di Ponente e dotata di tutti i servizi.

Queste spiagge, così come tante altre, sono ora a rischio. In realtà non è una situazione recente, bensì un problema di cui si è presa coscienza già da molti anni, ma per il quale non si è ancora trovata una soluzione. Stiamo parlando dell’erosione costiera, un fenomeno naturale che, tuttavia, viene amplificato dall’intervento umano. Si stima che negli ultimi 30 anni abbia già portato via più di 20 metri di spiaggia.

La Sicilia è una delle regioni italiane più colpite dall’erosione, come dimostrano le tante coste che stanno pian piano scomparendo. È il caso della famosissima spiaggia di Pollara, proprio sull’isola di Salina, che è ormai quasi perduta. Scientificamente parlando, il fenomeno è provocato da un insieme di fattori naturali come il substrato geologico, i venti e l’innalzamento delle acque. Il cambiamento climatico, causato dall’attività umana, ha repentinamente modificato alcuni di questi fattori – ovviamente in peggio.

Ma sono ben altri gli interventi dell’uomo che hanno peggiorato la situazione: si pensi ad esempio alla costruzione di svariate infrastrutture lungo la costa, che modifica inevitabilmente l’ambiente circostante – in modi che ai più profani non verrebbero mai in mente. Ormai, le “sabbie nere” delle isole Eolie sono in pericolo ed è urgente trovare una soluzione per arrestare il processo.

L’allarme degli esperti a Vulcano

Parlando della spiaggia delle Sabbie Nere di Vulcano, lo scienziato Francesco Tiralongo, dall’alto della sua esperienza sugli ecosistemi marini, lancia l’allarme: “Questo contesto particolarissimo e suggestivo sta purtroppo subendo un processo di erosione costiera che, di anno in anno, lo riduce sempre di più. Ciò, oltre a rappresentare un ovvio problema dal punto di vista economico e turistico, causa una profonda alterazione dell’ecosistema costiero caratterizzato dalla presenza del sedimento scuro, con effetti pressoché imprevedibili sul lungo periodo”.

La soluzione non è però di facile attuazione, soprattutto perché ogni possibile metodo per arginare il problema va valutato attentamente su più fronti, potendo provocare conseguenze imprevedibili. “Gli esiti non sono mai garantiti. Motivo per cui ogni tentativo di recupero della spiaggia, come gli interventi di ‘ripascimento’ affiancati dalla costruzione di barriere rigide, vanno valutati in modo multidisciplinare, studiando le correnti, i venti, gli habitat coinvolti e tutte le loro dinamiche fisiche ed ecologiche” – afferma Tiralongo.