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Perché alcuni farmaci in Italia stanno diventando introvabili

Alcuni farmaci stanno diventando introvabili in Italia: l'Aifa lancia l'allarme riguardo i tanti medicinali carenti nelle farmacie del nostro Paese

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Farmaci in farmacia

Torna d’attualità il problema relativo alla reperibilità di alcuni farmaci in Italia: diversi medicinali vengono dirottati verso mercati esteri e l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha lanciato l’allarme per porre fine a questa situazione.

Perché alcuni farmaci sono introvabili in Italia

In Italia ci sono tanti farmaci introvabili, in alcuni casi perché vengono dirottati verso mercati esteri dove c’è chi è disposto a pagarli anche fino a dieci volte il proprio valore: l’Aifa ha lanciato l’allarme ed è corsa ai ripari, bloccando l’esportazione di 30 etichette al di là dei confini nazionali.

L’Agenzia italiana del farmaco ha fatto notare che al momento di circa 10.000 medicinali che sono considerati prescrivibili nel nostro Paese, ne mancano ben 3.876, quasi il 40% del totale: di quelli mancanti, 325 non hanno un sostituto generico e per 32 non esiste alcuna alternativa.

Per tamponare quella che appare una vera e propria emorragia di farmaci, l’Aifa ha dovuto prendere delle misure drastiche, arrivando alla decisione di bloccare l’esportazione di 30 fuori dall’Italia e di avviare l’importazione forzata dall’estero: decisioni che risultano fondamentali per colmare i bisogni della popolazione.

Quali sono i medicinali carenti

Nell’elenco dei medicinali carenti al momento in Italia troviamo il Mifepristone, un farmaco essenziale per l’interruzione volontaria di gravidanza che manca sugli scaffali da diverso tempo.  Problemi di reperibilità nelle farmacie anche per il Pancrelipasi, fondamentale per chi soffre di insufficienza pancreatica, condizione in cui il pancreas non produce enzimi sufficienti per digerire il cibo ingerito.

Sul sito ufficiale dell’Aifa si legge che un farmaco viene definito “carente” quando è temporaneamente non reperibile sul territorio nazionale in quanto il titolare AIC (responsabile legale dell’autorizzazione e della commercializzazione del medicinale) non può assicurarne una fornitura continua, rispetto al bisogno terapeutico del paziente.

Non tutte le carenze medicinali rappresentano un problema concreto per i cittadini, perché in alcuni casi è possibile ovviare alla carenza ricorrendo a un medicinale equivalente, mentre in altri casi si può richiedere al medico la prescrizione di un farmaco alternativo.

Sul suo sito ufficiale, l’Agenzia Italiana del Farmaco tiene costantemente aggiornate le liste relative ai farmaci carenti, suddividendole in: farmaci carenti per i quali sono disponibili medicinali equivalenti; farmaci carenti per i quali è disponibile un trattamento terapeutico alternativo; farmaci carenti per i quali AIFA può autorizzare l’importazione; farmaci per i quali è previsto il blocco temporaneo dell’esportazione.

Le contromisure per combattere il problema

Al fine di combattere il problema relativo alla carenza di farmaci in Italia, come riferito da ‘Wired’, l’Aifa ha anche implementato un sistema di sanzioni.

Della situazione ha parlato a ‘Repubblica’ Giampiero Russo, direttore tecnico scientifico dell’ente: “In un mondo globalizzato la questione della carenza di farmaci è un problema complesso e ormai cronico – ha spiegato Russo – la nuova commissione scientifico-economica del ministero della Salute, in funzione da febbraio, ha ereditato un largo arretrato e sta cercando di ridurre i tempi di intervento, ma non è semplice farlo preventivamente”.

Russo ha spiegato, inoltre, che la scarsa disponibilità di medicinali non dipende solo dalla produzione e dalla disponibilità delle case farmaceutiche, ma che “a volte sono le regioni a sbagliare quando organizzano gli acquisti e poi non riescono a trovare i farmaci”.