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Un papiro di Ercolano è stato srotolato a Oxford grazie all'IA

Un papiro di Ercolano è stato srotolato grazie all'aiuto dell'Intelligenza Artificiale: ecco la scoperta degli scienziati dell'Università di Oxford

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Villa dei Papiri, Ercolano

Un papiro di Ercolano è stato srotolato grazie all’Intelligenza Artificiale: un processo di lettura digitale ha permesso di rivelare le prime parole custodite al suo interno.

Un papiro di Ercolano è stato srotolato grazie all’Intelligenza Artificiale

Quello decifrato con l’aiuto dell’IA è uno dei papiri di Ercolano custoditi all’interno della Biblioteca Bodleiana dell’Università di Oxford: l’antico reperto è stato sottoposto a un processo di lettura digitale che ha reso possibile “srotolarlo” grazie ai raggi X e all’Intelligenza Artificiale, permettendo di conoscere le prime parole dopo duemila anni.

La rivelazione riguarda un documento storico che venne carbonizzato durante l’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, in seguito alla quale vennero distrutte Pompei ed Ercolano: il documento venne riportato alla luce nel 1752 nella Villa dei Papiri, insieme ad altre centinaia di rotoli.

Servendosi delle più moderne tecnologie, gli scienziati stanno compiendo una vera e propria impresa, inimmaginabile soltanto pochi anni fa, per via dell’estrema fragilità che caratterizza i papiri arrivati fino ai giorni nostri.

Il rotolo è stato scansionato utilizzando una delle macchine ai raggi X più potenti al mondo, quella dello stabilimento Diamond Light Source di Harwell, a sud di Oxford: l’operazione ha reso possibile avere un’immagine in 3D che successivamente è stata elaborata da un apposito software insieme all’Intelligenza Artificiale, così da distinguere le parti scritte e leggere finalmente le parole.

Dell’operazione ha parlato Stephen Parsons, il responsabile del progetto Vesuvius Challenge, competizione di respiro internazionale lanciata ormai nel 2023 con l’obiettivo di svelare i segreti contenuti all’interno dei papiri, quest’ultimi custoditi in larga parte a Napoli ma presenti anche in Gran Bretagna e in altri Paesi europei:

“Siamo fiduciosi del fatto che saremo in grado di leggere praticamente l’intero rotolo nella sua interezza – le parole di Stephen Parsons riportate da ‘Repubblica’ – ed è la prima volta che possiamo dirlo con grande sicurezza”.

La soddisfazione dei Parsons è giustificata, per gli sforzi dell’Università di Oxford dove è conservato il rotolo, hanno dato dei grandi risultati: una delle prime parole tradotte dal greco antico è stata “confusione” che appare due volte nelle poche colonne di testo fin qui analizzate.

La sfida sui papiri di Ercolano che nel 2024 hanno svelato il luogo di sepoltura di Platone, non si ferma qui: i ricercatori, infatti, stanno perfezionando una tecnica per migliorare le immagini, utilizzando un nuovo approccio di segmentazione, operazione con la quale sperano di rendere migliori la coerenza e la chiarezza delle righe di testo attualmente visibili, insieme alla lettura della parte più interna dei papiri.

La storia dei papiri

I papiri di Ercolano sono un corpus di oltre 1.800 papiri carbonizzati nel corso dell’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo e poi rinvenuti nella cosiddetta Villa dei Papiri a Ercolano durante il XVIII Secolo.

Provenienti dall’unica biblioteca pervenuta intatta dall’antichità, i papiri contengono principalmente testi filosofici greci e la maggior parte delle opere conservate riguardano il filosofo epicureo, nonché poeta, Filodemo di Gadara.

Adesso, con l’aiuto delle moderne tecnologie di riconoscimento del testo basate sull’Intelligenza Artificiale, gli scienziati saranno in grado di leggere tutti i rotoli di papiro arrotolati, carbonizzati, sigillati e illeggibili della biblioteca di Ercolano.