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Orso avvistato in Piemonte: non succedeva da un secolo

Un orso bruno è stato immortalato dalle fototrappole di un'azienda agricola a Villadossola: era da un secolo che non faceva la sua comparsa in Piemonte

 

Orso avvistato in Piemonte: non succedeva da un secolo

Un orso bruno adulto di circa 300 kg si sta aggirando nei boschi piemontesi, devastando le arnie che incontra sul suo cammino.

L’esemplare è stato immortalato da una fototrappola, posizionata in un’azienda agricola a Villadossola, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, dove è avvenuto l’ultimo dei tre avvistamenti che si sono verificati tra maggio e giugno. Era da almeno un secolo che l’orso non faceva la sua comparsa in Piemonte.

L’animale è andato all’assalto di alcuni alveari, di cui la regione vanta la più alta concentrazione, spingendosi fino in prossimità della sponda occidentale del Lago Maggiore.

Stando al racconto della polizia provinciale del Verbano-Cusio-Ossola, la notte del 2 maggio scorso un orso ha fatto una bella scorpacciata di miele, rovesciando e distruggendo sei arnie per tirarlo fuori e lasciando impronte su alcuni telaietti di cera che avrebbe calpestato durante l’operazione.

Così, si è deciso di posizionare delle fototrappole che nelle sere successive hanno immortalato l’orso mentre rovesciava una casetta delle api, senza però andare oltre, poiché il flash dei dispositivi lo ha spaventato e messo rapidamente in fuga.

Dalle tracce di sangue rilasciate, però, dall’orso sulla recinzione di un’altra azienda, la polizia provinciale è riuscita ad estrarre il Dna ed è venuto fuori che apparterrebbero a M26, un esemplare maschio di sette anni partito dal Trentino, dove lo scorso aprile è stato catturato l’orso M49.

Nel caso del Piemonte, l’esemplare sarebbe arrivato dalla Svizzera, precisamente dalle montagne del Canton Vallese. Tuttavia, non si può stabilire con certezza che M26 sia proprio l’orso catturato dalle fototrappole.

Nel frattempo, la presenza dell’animale nei boschi piemontesi non sta destando particolare allarme tra turisti ed escursionisti. Fortunatamente, imbattersi in un M26 è piuttosto improbabile, dato che solitamente staziona in zone boschive ad almeno 800 metri di quota.

Tuttavia, nel caso dovesse succedere di incontrare l’orso in questione, è bene non avere atteggiamenti aggressivi nei confronti dell’animale, che finora ha avuto un comportamento timido e riservato.

Il Piemonte si va così ad aggiungere alle regioni d’Italia in cui l’orso ha ritrovato il suo habitat nell’arco di questi ultimi decenni. Attualmente, la popolazione di orsi più numerosa risiede in Trentino, dove il plantigrado è stato reintrodotto dall’uomo a partire dagli anni ‘90.

Durante il lockdwon, è diventato virale il video di un orso che si è arrampicato sul balcone di un’abitazione sotto gli occhi esterrefatti dei residenti del centro di Calliano, un paese del Trentino Alto Adige tra Rovereto e Trento.