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Nel Lazio torna la lontra: era considerata estinta. La scoperta

Nuova scoperta nell'ambito di un progetto di WWF Italia: nel Lazio è tornata la lontra, che era considerata estinta nella regione dal 2000

Lontra

Era stata dichiarata estinta nel 2000, anno in cui di lei si erano perse le tracce nella regione; la lontra, però, è tornata nel Lazio. La scoperta è stata fatta nell’estate del 2022 dal biologo Simone Giovacchini lungo il fiume Garigliano (e parte dei suoi maggiori affluenti, nella provincia di Frosinone) nell’ambito di un progetto per il censimento della lontra promosso e finanziato dal WWF Italia.

Le parole degli esperti

Il biologo Simone Giovacchini ha raccontato a ‘La Repubblica’ i dettagli della sua scoperta: “Ho girato per un mese in lungo e in largo i fiumi del Lazio, a piedi o in canoa, in una dimensione straordinariamente selvatica, lontano dalla civiltà, trovando quelli che sono inequivocabilmente i segni della presenza di un nucleo del mammifero, non sappiamo ancora quanto numeroso”.

Antonio Canu, esperto in gestione di aree protette e di lontre, ha aggiunto: “Eravamo fiduciosi sulla possibile presenza della lontra nel Lazio. L’esame delle ‘spraint’ non lascia alcun dubbio: in una fase di evidente espansione del mustelide, il Lazio registra un ritorno della lontra”. Ancora Canu: “Se la lontra torna a popolare un territorio è perché vi si ricreano condizioni ideali, che riguardano in particolare la sua alimentazione, con una buona quantità di pesci, e l’assenza di un rilevante disturbo antropico”.

Sempre a proposito di lontre, l’esperto Antonio Canu ha poi spiegato: “Il 99% delle segnalazioni di lontra che ci arrivano afferiscono alle nutrie, c’è ancora molta confusione nel grande pubblico. La loro presenza nei fiumi italiani, alimentata dalla scarsa presenza di potenziali predatori, è un problema: andrebbero messi a punto strumenti per il controllo della popolazione delle nutrie”.

Il progetto di WWF Italia

Il progetto per il censimento della lontra promosso e finanziato dal WWF Italia si concentra nelle regioni dove il raro mustelide è ancora assente o scarsamente presente (Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria e, appunto, Lazio) oppure è riapparso solo in tempi recenti (Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige).

Il monitoraggio arriva a circa 40 anni dal precedente e a più di 10 dal Piano di Conservazione per la lontra (PACLO) curato da ISPRA.

L’obiettivo dell’indagine, ha spiegato WWF Italia sul suo sito internet, è quello di raccogliere informazioni aggiornate sulla presenza della lontra ma anche sui fattori di disturbo antropico che limitano le sue possibilità di espansione.

La lontra euroasiatica in Italia

Sempre il WWF ha precisato che la lontra euroasiatica (Lutra lutra), per sopravvivere, ha bisogno di habitat fluviali integri e in buona salute. Ancora oggi, si tratta di una delle specie più rare in Italia. Dopo aver rischiato l’estinzione nel nostro Paese nello scorso secolo, da qualche anno la sua presenza è in lenta ma costante ripresa. Nonostante ciò, però, la popolazione italiana di lontra rimane tra le più minacciate e isolate in Europa, essendo ancora assente in gran parte del suo areale storico, soprattutto nelle regioni centrali e settentrionali della penisola.

In Italia, a oggi, sono stimati tra gli 800 e i 1.000 individui di lontra, un numero ritenuto ancora ben al di sotto del limite vitale minimo.