Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Il mosaico più famoso di Pompei sarà restaurato

Al via i lavori di restauro della Battaglia di Isso, uno dei più famosi mosaici rinvenuti a Pompei composto da un milione e mezzo di tessere

mosaico battaglia Isso

Pompei è un sito archeologico dall’inestimabile bellezza e dal valore eccezionale tanto che visitatori da tutto il mondo vengono ogni anno per ammirarla. La città, infatti, è stata distrutta in seguito all’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C., ma la coltre di cenere e lapilli che l’ha ricoperta ha permesso che opere d’arte e oggetti si potessero conservare negli anni fino ad arrivare ai nostri giorni.

Il mosaico della Battaglia di Isso

Una delle opere d’arte più famose ritrovate a Pompei è senza dubbio il mosaico della Battaglia di Isso che si trovava nel grande pavimento dell’esedra della Casa del Fauno, una delle belle e sfarzose tra le domus pompeiane.

Il mosaico trovato il 24 ottobre 1831 durante gli scavi e conservato attualmente al Museo archeologico nazionale di Napoli (Mann) sarà oggetto di un’attività di restauro che ne riporterà alla luce la sua straordinaria bellezza e la sua unicità.

Questo particolare manufatto lungo 5,82 metri e alto 3,13 metri è datato attorno 100 a.C. ed è composto da un milione e mezzo di tessere di 4 colori (bianco, giallo, rosso e blu/nero) per un peso complessivo di sette tonnellate.

Quando l’opera fu rinvenuta a Pompei, però, non fu subito trasferita a Napoli ma una discussione tra tecnici ed esperti durata quasi dodici anni decise solo  il 16 novembre 1844, di cambiare la sede dell’opera. Il mosaico fu inserito in una cassa e portato da Pompei a Napoli su un carro trainato da sedici buoi. Al Museo Archeologico Nazionale fu prima posto come pavimento nella sala CXL e nel 1916 fu collocato nella parete nelle sale dei mosaici dove è rimasto fino ai giorni nostri.

La Battaglia di Isso, avvenuta il 5 novembre 333 a.C., narra della sconfitta che Alessandro Magno inflisse agli spartani guidati da Re Dario III. Protagonista indiscusso della della scena Alessandro Magno, ritratto con occhi e riccioli neri e con molta dovizia di particolari.

Il restauro del capolavoro di Pompei

I lavori di ripristino saranno realizzati dal Museo di Napoli  in collaborazione con l’Istituto centrale per il restauro, l’Università del Molise e il Center for research on archaeometry and conservation science che seguiranno le attività diagnostiche.

Il restauro di questo importante capolavoro sarà compiuto in due fasi. La prima, da gennaio a febbraio 2021 prevede la messa in sicurezza della superficie, la pulitura e il pre-consolidamento delle tessere e degli strati di malta distaccati. Il mosaico sarà, poi, spostato con un innovativo sistema di movimentazione e un’attenta indagine confermerà gli interventi di restauro da intraprendere.

Nella seconda fase che si svolgerà nei mesi da aprile a luglio 2021 avverranno i lavori di restauro che saranno compiuti attraverso appositi smart glasses. Il mosaico sarà, infatti, proiettato su una parete in modo che gli operatori possano monitorare continuamente la corrispondenza tra l’area di restauro e la relativa superficie non visibile.

La particolarità di questa attività è che tutti i lavori potranno essere seguiti in diretta attraverso il sito del Museo Archeologico di Napoli.