Matteo Bassetti e i "quartieri bene" di Genova: esplode il caso
L'infettivologo Bassetti è stato ammonito per la musica alta del compleanno del figlio di 16 anni: esplode il caso sui "quartieri bene" di Genova
Matteo Bassetti, noto infettivologo molto seguito sui social, ha attaccato la Polizia Municipale di Genova per un verbale di ammonizione fatto a causa della musica troppo alta in casa durante la festa di compleanno del figlio di 16 anni.
Il primario del San Martino ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram con il quale ha raccontato l’accaduto e ha manifestato il proprio dissenso nei confronti delle forze dell’ordine, sostenendo che siano “forti con i deboli e deboli con i forti”.
Bassetti e i “quartieri bene” di Genova: il caso sui social
Il professor Bassetti ha postato un video su Instagram corredato dalla seguente frase: “Vi racconto quello che mi è successo stasera a Genova. Deboli con i forti e forti con i deboli. Questa è purtroppo una regola, ormai nota, della città di Genova”.
Nel video, registrato poco dopo aver ricevuto l’ammonizione da parte degli agenti della Polizia Municipale davanti alla sua abitazione di Genova, il professor Bassetti ha raccontato:
“Sono stato ammonito dalla Polizia Municipale di Genova che è venuta a bussarmi alla porta, naturalmente sollecitata da qualcuno, dicendomi che la musica in casa mia era troppo elevata. Ricordo che stavo festeggiando il compleanno di mio figlio di 16 anni e avevamo la musica veramente leggerissima, senza che desse fastidio a nessuno”.
E ancora: “Ma la domanda che mi faccio da cittadino di questa città e da cittadino italiano è: lo stesso tipo di trattamento avverrebbe se quello che ho fatto io a casa mia, nel mio quartiere, fosse avvenuto nei vicoli della città di Genova? Se qualcuno avesse fatto musica più alta in via del Campo, in via Prè o in altre zone della città? La sensazione è che qui siano deboli con i forti ma molto forti con i deboli. E allora questa non è la città dove evidentemente io voglio vivere, io voglio vivere in una città dove la sicurezza è mantenuta in tutta la città”.
Il video è terminato con le seguenti affermazioni da parte dell’infettivologo Bassetti: “Troppo spesso abbiamo visto Polizia Municipale fermare ragazzini che non avevano fatto nulla nel nostro quartiere e poi non fare nulla in quartieri dove succedono cose ben più gravi. Purtroppo la regola del debole con i forti e forte con i deboli qua a Genova continua imperterrita”.
La risposta della Polizia Locale
Come riportato da ‘Repubblica’, al video di Bassetti è seguita la risposta dell’assessore Sergio Gambino, responsabile della Polizia Locale del capoluogo ligure attraverso un comunicato:
“Voglio rassicurare il professor Bassetti e tutti i cittadini che la Polizia Locale opera con equità e professionalità in ogni quartiere, senza distinzioni. L’intervento è avvenuto a seguito di un esposto in cui si lamentava l’impossibilità di riposo a causa del volume elevato della musica. La chiamata è giunta alla sala operativa della Polizia Locale alle 23.38 e gli agenti sono giunti sul posto a mezzanotte.
Dopo aver verificato da dove provenisse il frastuono, hanno citofonato più volte senza esito poiché il volume dell’impianto sovrastava il suono del campanello. L’ingresso è stato possibile solo a seguito della mediazione di un partecipante alla festa che si trovava nel giardino. Come da regolamento, è stato chiesto di limitare il rumore anche a fronte della presenza di una casa di riposo adiacente alla villa. Il professor Bassetti ha reagito inveendo contro gli agenti e screditando il corpo della Polizia Locale nel video che tutti possiamo vedere”.
La stoccata di Gramellini
La vicenda di Matteo Bassetti è stata commentata anche dal Massimo Gramellini, attraverso il suo “Caffè” del 4 ottobre sul ‘Corriere della Sera’, nel quale ha fatto riferimento alla frase di Bassetti sui “deboli con i forti e forti con i deboli”. Il giornalista ha scritto che l’infettivologo si è autoassegnato “una patente di debole smentita dal buonsenso e dal senso del ridicolo, ancora prima che dalla sua biografia”.
Gramellini ha proseguito scrivendo: “Il mondo è pieno di persone influenti e famose che si sentono perseguitate per il solo fatto di essere tali e accusano le istituzioni di favorire sfacciatamente i poveri diavoli. Speriamo si tratti di un virus, perché in tal caso il professore, avendolo già preso, potrebbe aiutarci a trovare gli anticorpi”.
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