Le salite italiane più faticose e amate dai ciclisti
Quali sono le salite più impegnative per farsi gambe e fiato in vista della bella stagione ciclistica? Ve lo spieghiamo in questo articolo che illustra una nostra selezione di salite impegnative...
Il passo di Talana
Iniziamo la carrellata delle salite più faticose, ma anche le più ricercate dai ciclisti, dalla Sardegna, dove troviamo il percorso del passo di Talana. Per arrivare fino alla cima i primi chilometri hanno pendenza dell’8-10% per circa sei chilometri.
Procedendo per il valico di Bucca si trovano dei tratti meno impegnativi, ma anche tratti dove la pendenza è nuovamente del 10%, i chilometri per arrivare sino alla cima sono in totale 45, e per la maggiore in pendenze molto pesanti, arrivati al valico è possibile scendere tramite una statale verso Nuoro.
Il dislivello è di 1100 metri, spesso questa zona viene presa in considerazione dagli organizzatori del giro d’Italia, anche in queste zone è possibile fare un allenamento ottimo per la resistenza in salita. Anche il clima della Sardegna oltre alle salite sono un ottimo allenamento per migliorare le prestazioni sotto sforzo del corpo di un ciclista.
Passo della Cisa
Salendo in centro Italia e precisamente in Emilia Romagna troviamo nell’Appennino una salita ideale per i ciclisti, il tratto per arrivare al Passo della Cisa. Si imbocca la statale 62, fino a Mignegno la strada è in leggera salita, ma quella vera e propria inizia appena si esce dal paese e fino a Badalucco, il settimo chilometro del percorso, ci sono tratti con pendenza massima 7,7%.
Dopo Badalucco per un chilometro c’è una discesa che permette di prendere fiato per poi affrontare altri sei chilometri di salita per raggiungere il Passo. Raggiunta la vetta con dislivello di 1041 metri si può girare la bicicletta e trovare una discesa su strada asfaltata davvero perfetta, facendo solo molta attenzione perché la zona è anche meta di molti motociclisti, che spesso prendono la tratta come una pista da corsa.
Salita del Mortirolo
Approdiamo in Lombardia per le regine delle salite, non c’è ciclista al mondo che non tema il terribile Mortirolo, una delle storiche salite del giro d’Italia che molto spesso hanno fatto la differenza anche nella classifica.
A Tirano in Valtellina posta a 1300 metri s.l.m. inizia la salita verso il passo del Mortirolo, tredici chilometri con pendenza media del 10,5% ma anche con punte del 18%, che verso il passo arrivano anche al 20%.
Per affrontare questo percorso non serve solamente avere buone gambe, ma tanto fiato e polmoni ben allenati, se non siete in forma e allenati non provate ad avventurarvi. Per far capire la difficoltà basta pensare che il record per la salita dei 13 chilometri del Mortirolo è del professionista Ivan Gotti che nel 1996 è salito in 42 minuti. Molta attenzione va tenuta anche in discesa vista la strada molto stretta e scoscesa.
Salita del Ghisallo
Sempre in Lombardia una salita meno impegnativa rispetto alle altre, ma meta obbligatoria per ogni ciclista, sia per la bellezza del panorama che per la presenza del santuario dedicato alla Madonna protettrice dei ciclisti, è il Ghisallo. Si parte dalla provincia di Como dal paese di Canzo e si sale per 47 chilometri ma il dislivello è solamente di ottocento metri, è quindi possibile spesso fiatare perché sono pochi i tratti dove la pendenza supera il 6%.
A Magreglio tappa obbligatoria al Museo Madonna del Ghisallo, ogni parete è coperta di oggetti donati dai campioni del ciclismo per onorare la loro protettrice. La zona è tappa di moltissime gare, dal Giro della Lombardia, passando per il Giro D’Italia senza dimenticare anche la Coppa Agostoni. Scendendo per tornare a Canzo il panorama del lago di Como renderà questo percorso ancor più magico.
Sacro Monte di Oropa
In Piemonte al Sacro Monte di Oropa anche il giro d’Italia ha fatto tappa per ben quattro volte, e tutti ricordano nel maggio 1999 la fantastica impresa di Marco Pantani che a 8 km dall’arrivo resta indietro a causa di una caduta della catena, ma risalito in sella recupera e oltre a prendere il gruppo riesce a vincere la tappa.
Si parte da Biella e si prosegue per 63 chilometri, con un dislivello in salita di 1270 metri, le pendenze soprattutto negli ultimi pezzi arrivano anche al 20%. Arrivati in cima potete fermarvi ad ammirare il santuario di Oropa e poi tornare indietro sempre per la stessa strada e sfrecciare nella discesa, poco pericolosa grazie alla strada larga e alla presenza delle giuste segnalazioni. Anche quest’anno Oropa sarà parte del giro d’Italia e sicuramente farà selezione in classifica.
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