Le cupole più grandi e più importanti d'Italia
Strutture imponenti e soluzioni edili di grande fascino e inventiva architettonica: ecco alcune tra le più grandi e più importanti cupole d'Italia
La maestosità delle cupole è sempre impressionate e queste imponenti strutture architettoniche sorgono in diverse città italiane caratterizzandone il panorama. Vi proponiamo 4 delle cupole più grandi del nostro Paese.
In provincia di Ancona, per la precisione a Loreto, si trova il Santuario della Santa Casa, uno dei maggiori monumenti d’Italia e che è caratterizzata da una cupola importante.
Grandiosa costruzione iniziata nel 1468 in forme gotiche, è stata continuata in forme rinascimentali da vari architetti, tra cui il Bramante, Andrea Sansovino e Antonio da Sangallo il Giovane. Per questo l’edificio non ha unità stilistica.
La cupola della Basilica è sorretta da quattro archi maggiori (in corrispondenza della navata centrale e dell’asse del transetto) e da quattro più piccoli in corrispondenza delle sacrestie.
Venne affrescata a fine Ottocento, sostituendo dipinti scomparsi del Pomarancio, da Cesare Maccari, che vi svolse il concetto della Storia del dogma dell’Immacolata e delle litanie lauretane. Sotto gli archi sono raffigurati i Santi e i Papi che visitarono la Santa Casa a Nazareth e a Loreto.
Sotto la cupola si trova la Santa Casa, con rivestimento in marmo su disegno del Bramante, eseguito sotto la direzione di Andrea Sansovino, Raniero Nerucci e Antonio da Sangallo il Giovane.
La superficie è decorato con statue, otto bassorilievi della vita di Maria e uno della traslazione della Santa Casa, putti, teste leonine, festoni e stemmi, opera dei migliori scultori del Cinquecento.
Tra le cupole più grandi e più importanti del Belpaese c’è sicuramente quella della chiesa dei Santi Pellegrino e Teresa, ad Ancona, conosciuta anche come chiesa di San Pellegrino agli Scalzi.
Eretta nella seconda metà del secolo XVIII dai Carmelitani nei pressi dell’area dove sorgeva la chiesa medievale di San Salvatore, è sovrastata una grande cupola rivestita di rame.
A Firenze si trova un’altra tra le cupole più imponenti, quella del Duomo, detto anche Basilica di Santa Maria del Fiore. Per l’innalzamento della cupola fu indetto un concorso nel 1418, a cui parteciparono Ghiberti e Brunelleschi: questa volta risultò vincitore il progetto di Brunelleschi.
La soluzione adottata, profondamente innovativa dal punto di vista tecnico, era imperniata su una doppia calotta in grado di auto-sostenersi durante la costruzione. In questo modo non c’era bisogno delle tradizionali armature, che per l’ampiezza della volta sarebbe stato impossibile realizzare.
Il cantiere fu chiuso nel 1436 e il 25 marzo (primo giorno dell’anno, secondo il calendario fiorentino) Papa Eugenio IV consacrava il Duomo. Soltanto dopo la morte di Brunelleschi, nel 1446, si cominciò a montare la lanterna di marmo, concepita come un’ideale ricostruzione delle rotonde classiche; la concluse nel 1468 il Verrocchio che collocò sulla pergamena una grande palla bronzea con la croce.
Disegnata sempre da Brunelleschi nel 1436, ha una funzione statica, in quanto stabilizza con il suo peso l’anello di chiusura della cupola e nello stesso tempo costituisce il raccordo formale e il coronamento dell’intera struttura.
La soluzione dei vari problemi di ordine tecnico ed estetico relativi alla progettazione e alla realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore costituisce la prima grande affermazione dell’architettura rinascimentale. La grande cupola ottagonale conclude e domina la massa del sistema absidale.
La sottile tensione della struttura risponde a una specifica ragione formale, così da rendere la cupola più magnifica e imponente. Il ballatoio alla sommità del tamburo, alla base della cupola, fu progettato secondo il modello realizzato da Baccio d’Agnolo insieme a Giuliano da Sangallo.
Il modello è conservato nel Museo dell’Opera con altri sette. La parte tuttora esistente fu costruita da Baccio e Antonio da Sangallo il Vecchio tra il 1502 e il 1515 e poi interrotta anche per l’opposizione di Michelangelo.
A Torino, invece, troviamo la cupola della chiesa di San Lorenzo. Si tratta di un edificio di culto, chiuso tra Via Palazzo di città e la Piazzetta Reale. La cupola sovrasta i dintorni di Piazza Castello ed è considerata un capolavoro di Guarino Guarini e vera e propria meraviglia architettonica.
Realizzata tra il 1668 e il 1680, costituisce un elemento fortemente innovativo e dirompente nella cultura architettonica torinese, in quanto introduce elementi fino al allora sconosciuti. La cupola è caratterizzata da un intradosso formato da 16 fascioni incrociati e poggia su quattro archi nascosti all’interno della struttura, che formano in pianta un quadrato. Anche la progettazione unitaria degli altari, patrocinata della reggente Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours e dal suo entourage di corte, si deve a Guarino Guarini.
La realizzazione della cupola e dei suoi affreschi è riuscita a mettere in atto uno straordinario rinnovamento spaziale e cromatico della chiesa di San Lorenzo, rendendola un edificio unico per l’epoca.
In alcuni casi le mense sono state sostituite e gli affreschi delle volte entro decorazioni a stucco ripresi per creare una soluzione d’insieme armonica ed equilibrata. Bisogna tenere a mente che la cupola fu decorata durante l’Ottocento da Pietro Fea. Il restauro del 1969 ha comunque eliminato gran parte degli elementi decorativi ottocenteschi.
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