L’ambra si raccoglie anche in Sicilia
Milioni di anni fa, eventi sismici portarono alla nascita della preziosa resina nel bacino del Simeto.
I terremoti che colpirono l’isola secoli e secoli fa portarono all’inabissamento di interi boschi. La resina degli alberi di pino, abete, sequoia, a contatto con la sabbia, si fossilizzò conservandosi fino ai nostri giorni. Nei pressi della foce del Simeto, il principale fiume dell’isola, ancora oggi dopo forti mareggiate, è possibile avvistare la resina fossile conosciuta come ambra. In passato si riteneva fosse reperibile solo in questo bacino, per questo le venne dato il nome di simetite. Oggi questo materiale è molto ricercato per la realizzazione di preziosi gioielli. Senza contare che la polvere di ambra viene utilizzata dai liutai per levigare e lucidare gli strumenti più di pregio.
L’ambra è raccolta utilizzando i rastrelli tipici dei raccoglitori di telline che, insieme ai deliziosi molluschi, riportavano alla luce anche resti della resina dal colore giallo intenso. Questo metodo di raccolta è utilizzato ancora oggi, anche se, i più specializzati sono soliti attendere che le onde si ritirino per controllare approfonditamente la battigia in cerca di depositi di ambra. La raccolta avviene soprattutto tra i mesi che vanno da aprile ad ottobre, quando le mareggiate si uniscono alla piena del fiume. La storia di questo materiale, da sempre ritenuto unico e prezioso, è antichissima tanto da essere largamente impiegata anche nell’antico Egitto, dove veniva utilizzare per decorare oggetti di pregio. A Catania esiste una ricchissima collezione di ambra del Simeto, appartenuta ad una storica famiglia di gioiellieri.
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