La mappa dei luoghi letterari di Milano
È possibile che cultura e paesaggio si incontrino? La risposta arriva dall’associazione Quarto Paesaggio, con la mappa dei luoghi letterari di Milano
L’iniziativa è stata ideata e realizzata dall’Associazione Quarto Paesaggio, ma tutti possono contribuire all’arricchimento della mappa letteraria di Milano, presentata alcune settimane fa a BookCity, una manifestazione che, dal 2012, organizza eventi e incontri che mettono al centro i libri. Dalla volontà di far confluire cultura e paesaggio, dunque, è nata questa mappa, visualizzabile su Google Maps, a cui chiunque può contribuire inviando un messaggio sulla pagina Facebook dell’associazione, suggerendo un passo della letteratura italiana o straniera che tratti di un luogo preciso del capoluogo lombardo.
Come si presenta questa mappa letteraria? Al posto dei classici simboli a goccia rovesciata che segnalano un luogo preciso nel mondo, in questo caso chi visualizza la cartina di Milano la vedrà costellata da un migliaio di piccoli libri colorati, aperti su una pagina specifica. Cliccando con il mouse, poi, compare una finestra con riportato il passo preciso del libro che è stato citato, con scritto anche il titolo e l’autore che ha regalato alla città un punto di immortalità nella storia della letteratura.
Siete curiosi oppure avete in mente un estratto che assolutamente non può mancare nella mappa letteraria di Milano? Allora dovete assolutamente scrivere a Quarto Paesaggio, ma prima facciamo un salto tra le righe che sono state donate alla città della Madonnina da alcuni degli scrittori più celebri al mondo. Se passeggiamo virtualmente – ma anche fisicamente – per Piazza del Duomo, ad esempio, possiamo calarci nei panni di Renzo, gustando uno dei capolavori italiani che iniziamo a leggere fin dalle scuole medie, “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Le citazioni, però, non prevedono soltanto autori del Belpaese: anche Franz Kafka ha riportato, nel suo “Diario”, un omaggio a Milano, come anche Charles Burney, nel suo “Viaggio musicale in Italia”. Se ci spostiamo in Galleria, invece, troviamo alcune righe indimenticabili di Ernest Hemingway, in “Addio alle Armi”.
“Dopo pranzo passeggiavamo in Galleria, lungo i negozi chiusi con le saracinesche abbassate, e ci fermavamo nella piazzetta dove vendevano panini con prosciutto e lattuga e panini con le acciughe, fatti di rotolini di pane dorato sottili, lunghi un dito”.
Infine, se “torniamo” in piazza con le nostre letture, possiamo soffermarci su un punto preciso della mappa letteraria di Milano e congedarci da questa camminata tra le pagine dei libri con una poesia, eccelsa, di Umberto Saba, tratta da “Parole”:
“Fra le tue pietre e le tue nebbie faccio villeggiatura.
Mi riposo in piazza
Del Duomo.
Invece
di stelle
ogni sera si accendono parole.
Nulla riposa della vita come
la vita”.
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