Perché in Italia sono spariti i maestri di sci
La professione del maestro di sci è cambiata molto in Italia nel corso degli anni e per diversi motivi ora non ci sono più istruttori come un tempo
La stagione sciistica 2023\2024 è in partenza in molte località anche grazie all’abbassamento delle temperature e alle nevicate in quota. Questo fa ben sperare non solo i gestori dei comprensori ma anche gli appassionati di questo sport e tutti quelli che vogliono imparare a sciare. Parlando di sci, però, bisogna dire che negli ultimi anni si stanno notando sempre più cambiamenti in merito alla professione del maestro di sci. Un tempo questa era una figura professionale ben retribuita che consentiva ai professionisti di comprarsi una casa mentre ora sembra essere più un lavoro “temporaneo” per studenti universitari.
La professione del maestro di sci in Italia
L’Italia è una delle mete più ambite durante la stagione invernale per le sue bellissime località, l’alto livello dei servizi e le attività offerte. In particolare, in molti raggiungono le vette italiane per sciare, una delle attività invernali maggiormente diffuse. È così che negli ultimi anni ha assunto sempre più importanza il maestro di sci anche se questa è una figura professionale che ha subito molti cambiamenti negli anni. Nonostante questa sembri una professione che ancora attira appassionati, il turnover di maestri, in realtà, è in costante aumento.
Ora, infatti, sono molti gli studenti universitari che fanno il corso di maestri per poter fare questo lavoro ma solo per un periodo. È per loro un modo per mantenersi mentre ancora studiano ma terminato il percorso universitario spesso lasciano l’insegnamento per un altro lavoro. Un tempo non era così. Questo è quello che spiega Alberto Kostner che è sindaco di Moena, comune della Val di Fassa in Trentino, ma anche da 40 anni istruttore e direttore della scuola di sci del posto. La Repubblica gli ha fatto un’intervista per parlare di come è cambiata la figura dell’istruttore in Italia.
Ecco le sue parole sulla professione riportate dal quotidiano: «Gli appassionati non mancano, è una professione che ancora raccoglie entusiasmo. La verità è che oggi, rispetto a una volta, c’è tanto turnover. Quarant’anni fa i maestri di sci erano soprattutto artigiani che facevano la stagione sulle piste, oggi i nuovi profili sono di studenti universitari. Conclusi gli studi, trovano lavoro e se ne vanno. Diverso il discorso per i maestri che sono anche guide alpine o accompagnatori di montagna o di mountain bike: questi riescono a superare l’ostacolo della stagionalità».
Stando a quanto spiega Kostener la figura dell’insegnante è cambiata rispetto ad un tempo ma anche clientela è mutata. Ora ci sono molti più bambini che accedono alle lezioni, inoltre, è aumentato il numero degli stranieri. Per questo è necessario avere insegnanti che parlano inglese e sappiano come insegnare ai bambini. Inoltre, parlando di soldi sempre a La Repubblica Kostener afferma che ora il salario di un maestro si aggira attorno ai 2.000-2.500 euro netti. Questo è sicuramente un buon stipendio, ma lontano dalle cifre di anni fa, quando un maestro di sci poteva comprarsi la casa con questo lavoro. È anche questo uno dei motivi che ora porta ad avere maestri che fanno questa professione solo temporaneamente magari per un paio di stagioni.
I rincari degli skipass per la stagione sciistica
Anche quest’anno come ormai accade negli ultimi anni sono due i temi che preoccupano gestori degli impianti sciistici e appassionati della disciplina: l’innalzamento delle temperature medie e costo dello skipass.
La skiarea Superski Dolomiti, ad esempio, vanta 1.200 chilometri di piste, 12 comprensori, 58 snowpark ha aumentato il costo skipass da 74 a 80 euro.
A Madonna di Campiglio, una delle località maggiormente apprezzate in Italia in inverno, il giornaliero per l’intera skiarea (che comprende anche Pinzolo, Folgarida-Marilleva e Peio) per un adulto costa fino a 79 euro in alta stagione (72 euro in bassa). L’area Paganella Ski, invece, richiede 68 euro in alta stagione ad un adulto mentre 62 euro in bassa stagione. Prezzi un po’ più bassi si segnalano nel comprensorio Ponte di Legno-Tonale.
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