L'Italia chiede la restituzione del Doriforo di Stabiae agli Usa
L'Italia ha chiesto agli Stati Uniti d'America la restituzione del Doriforo di Stabiae: la storia della statua italiana trafugata e poi riapparsa
La statua del Doriforo di Politicleto scoperta a Castellammare di Stabia tra il 1975 e il 1976, poi trafugata e ricomparsa prima in Germania e poi negli Stati Uniti d’America, è destinata a far ritorno in Italia. La richiesta di restituzione dell’opera è arrivata direttamente dalla Procura di Torre Annunziata.
La storia del Doriforo di Stabiae
La statua romana del Doriforo di Policleto, la più bella copia giunta fino ai giorni nostri dell’originale greco perduto, era collocata sulla collina di Varano. Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso l’intero territorio tra Castellammare di Stabia e Gragnano fu depredato da tombaroli. Nella loro rete finì anche il Doriforo. Oggi la statua romana è esposta al Minneapolis Institute of Art (MIA) di Minneapolis (Minnesota).
Come riportato da ‘La Repubblica’, per anni i dubbi sulla provenienza dell’opera avevano frenato le ricerche. Adesso, però, le indagini condotte dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata consentirebbero di affermare con certezza la provenienza illecita della statua e la sua appartenenza al patrimonio dello Stato italiano. Gli americani, di fronte alle varie richieste di chiarimento pervenute delle autorità italiane, hanno sempre sostenuto di aver trovato il reperto in mare.
Doriforo di Stabiae: la richiesta dall’Italia
La Procura della Repubblica di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, ha avanzato alle autorità degli Stati Uniti d’America la richiesta di assistenza giudiziaria internazionale per l’esecuzione del decreto di confisca, emesso il 18 febbraio dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della stessa Procura.
Come spiegato dai magistrati e riportato da ‘La Repubblica’, “la rogatoria è finalizzata ad ottenere la restituzione della statua all’Italia. Si tratta di un’opera di eccezionale valore storico e artistico, riconosciuta in termini unanimi dal mondo scientifico come la più preziosa copia romana dell’originale greco in bronzo, dal valore inestimabile, che risulta acquistato dal MIA (Minneapolis Institute of Art di Minneapolis in Minnesota, ndr) per un prezzo dichiarato di 2.500.000 di dollari statunitensi“.
Il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino ha commentato su ‘Facebook’ la notizia: “Grazie allo straordinario lavoro della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il Doriforo di Stabiae, oggi esposto al museo di Minneapolis, potrebbe presto tornare finalmente in Italia”.
Nel suo messaggio, il primo cittadino ha ricordato: “Già nell’ottobre 2020 avevo rivolto un appello al Ministro della Cultura Dario Franceschini, estendendo l’invito ai parlamentari di zona, per chiedere di supportare la nostra proposta di riportare a casa il Doriforo e conferirgli un degno spazio nei locali del nostro Museo Archeologico Libero D’Orsi, che dal 24 settembre 2020 ospita i reperti straordinari dell’Antiquarium Stabiano, a seguito dell’accordo di valorizzazione che ho firmato insieme al professore Massimo Osanna, all’epoca direttore del Parco Archeologico e oggi direttore generale dei Musei del Mic”.
Il post di Gaetano Cimmino si chiude così: “Le indagini condotte Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Napoli e del Gruppo di Torre Annunziata ci consentono finalmente di affermare la provenienza illecita della statua del Doriforo e la sua appartenenza al patrimonio dello Stato italiano. E ci tengo a ringraziare le forze dell’ordine, la Procura e le autorità competenti per l’enorme lavoro che stanno portando avanti per riportare in Italia un tesoro di inestimabile valore, che a Castellammare potrebbe trovare la sua collocazione ideale, per potenziare la vocazione turistica e culturale della nostra splendida città”.
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