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Il Gladiatore 2 e squali al Colosseo: lo sfogo di Ridley Scott

Nel sequel de 'Il Gladiatore' c'è una sequenza con gli squali nel Colosseo che ha scatenato una polemica: il regista Ridley Scott contro gli storici

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Il regista Ridley Scott

Ridley Scott ha regalato una nuova puntata della sua personalissima battaglia contro gli storici: il regista, noto per l’abitudine di prendersi numerose libertà creative quando gira film ambientati in epoche passate, questa volta è al centro di una polemica che riguarda gli squali presenti ne ‘Il Gladiatore II‘.

Il Gladiatore 2 e gli squali al Colosseo: Ridley Scott contro gli storici

A ventiquattro anni di distanza, Ridley Scott ha girato il sequel de ‘Il Gladiatore’, film che nel 2000 conquistò sia il grande pubblico che la critica, ottenendo un enorme successo al botteghino e facendo incetta di premi.

Un anno dopo le controversie che avevano accompagnato l’uscita del suo film di Napoleone, il regista britannico è ancora al centro di una polemica legata all’accuratezza storica delle sue opere: a far discutere è una scena de ‘Il Gladiatore II’ dove appaiono gli squali nel Colosseo di Roma.

Quando a Ridley Scott sono state chieste spiegazioni sull’accuratezza storica di quella sequenza, il regista ha difeso la sua scelta, nel corso di un’intervista con Collider:

“Gli storici non devono rompere – le parole di Scott riportate da ‘Cinema.everyeye.it’ – il Colosseo è allagato con l’acqua per fare delle battaglie navali, se puoi costruire un Colosseo e pupo allagarlo con tutta quell’acqua, non sei capace di pescare un paio di squali? Stiamo scherzando?”.

Il regista, che in Italia ha girato diversi film come ‘Hannibal’, ‘Tutti i soldi del mondo’ e la pellicola che racconta la storia dei Gucci, si è difeso parlando anche della superiorità tecnologica dei romani: “Noi non riusciamo a fare del cemento robusto come quello che facevano romani, ma possiamo pescare squali, quindi…i romani scoprirono come rendere il ferro più duro. Erano tecnologicamente superiori”.

Gli errori storici nel primo capitolo

Di inesattezze storiche, a dire la verità, è pieno anche il primo capitolo, ‘Il Gladiatore’ che ha ottenuto ben 12 candidature ai Premi Oscar, vincendo 5 statuette: miglior film, migliori costumi, miglior sonoro, migliori effetti speciali e miglior attore protagonista andato a Russell Crowe, attore che proprio dai giorni passati in Italia per girare il film si è innamorato follemente del nostro Paese.

Nel primo film il protagonista, Massimo Decimo Meridio, dopo essere caduto in disgrazia e diventato schiavo, prende il nome di Ispanico perché proveniente da una tratta di schiavi in Spagna: all’epoca in cui sono ambientati i fatti, però, la Spagna non era ancora conosciuta con quel nome, quindi il generale diventato gladiatore si sarebbe dovuto chiamare L’Iberico.

Tra le tante armi che compaiono nella pellicola c’è anche una balestra che tuttavia sarebbe stata inventata solamente nel Medioevo. In una scena del film si vede un serpente-corallo che viene liberato per poter usufruire del suo veleno mortale: l’animale in questione vive solo in America Centrale che non era ancora stata scoperta al tempo dei romani.

In alcune scene a cavallo, soprattutto all’inizio del film, sugli animali si vedono delle staffe che all’epoca non esistevano. Dubbi anche sul pollice verso, il gesto che l’Imperatore faceva per decidere la sorte di un gladiatore: nella pellicola il pollice rivolto verso il basso significa morte, mentre molte fonti classiche sostengono avesse il significato contrario.

Il secondo capitolo de ‘Il Gladiatore’ è ambientato venti anni dopo la morte di Massimo Decimo Meridio: il protagonista è Lucio, nipote di Marco Aurelio e figlio di Lucilla che è cresciuto ed è stato ridotto in schiavitù in seguito alla conquista della Numidia a opera delle centurie di Marco Acacio.