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Gioconda, la nuova "scoperta mondiale" riapre il mistero italiano

Nuova "scoperta mondiale" sulla Gioconda di Leonardo da Vinci: si infittisce il mistero sullo sfondo dell'opera, custodita al Louvre di Parigi

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Gioconda con Torre di Caprona

Si infittisce la rete di misteri che circonda fin dalla sua nascita la Gioconda di Leonardo da Vinci: quella che è stata ribattezzata come una “nuova scoperta mondiale” è al centro di una conferenza stampa internazionale che un team di studiosi italo francesi ha convocato a Vinci nella sede del Centro Espositivo Leo-Lev. Presenti all’evento l’ingegnere e ricercatore scientifico Pascal Cotte, la dottoressa Chiara Matteucci del dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna e Sylvain Thieurmel, esperto scientifico specializzato nella pittura di Leonardo da Vinci.

Cosa c’è dietro la Gioconda di Leonardo da Vinci

La “nuova scoperta mondiale” consiste in una suggestiva ipotesi sul paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda di Leonardo da Vinci, già identificato da un’altra teoria in Bobbio: grazie a una tecnica scientifica denominata Layer Amplification Method, attraverso cui è stato possibile scandagliare gli strati nascosti sotto la superficie del dipinto, scattando anche immagini multispettrali in alta risoluzione, è stata formulata l’ipotesi che alle spalle della Gioconda ci sia la Torre di Caprona (Vicopisano).

Questa idea è stata rilanciata in un servizio di ‘Tele France 1’ dall’ingegnere e ricercatore scientifico Pascal Cotte, venuto a Vinci per verificare la sua teoria.

A questo proposito Nicola Baronti, storico locale specializzato nella pittura di Leonardo da Vinci, ha spiegato a ‘La Nazione’ che “è raro che gli studiosi escano dai laboratori di ricerca per mettersi sulle tracce di Leonardo. Stavolta è successo. Thieurmel e Cotte si sono confrontati con la storia contemporanea scegliendo di percorrere i luoghi alternativi del Genio”.

Nicola Baronti ha raccontato: “Hanno ripercorso i sentieri di Leonardo, come quello della Costareccia, scattando foto di piante e fiori per fare un raffronto con la vegetazione raffigurata nelle opere. Hanno fatto ricerca vera sul territorio, scartando gli itinerari classici come il museo ideale, e riscattando in un certo senso il luogo natale dell’artista. Hanno voluto vedere con i suoi stessi occhi, cercando i punti di osservazione che presumibilmente lo stesso Leonardo aveva trasformato in arte”.

Torre di Caprona è il nome con cui è nota a tutti la Torre degli Upezzinghi, copia ottocentesca della torre dell’antico castello esistente alla metà del 1200, già citata anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia, più precisamente nell’Inferno. Il castello di Caprona subì una sortita da parte dei soldati fiorentini il 16 agosto del 1289. A questa azione partecipò anche il giovane Dante Alighieri, arruolato con altri 400 cavalieri nelle schiere di Nino Visconti. La Torre di Caprona (anche chiamata “torretta) si trova in cima a uno sperone roccioso, che domina le pendici del monte Pisano.

L’altra scoperta su Leonardo

Quella riguardante l’ipotesi che dietro la Gioconda di Leonardo ci sia la Torre di Caprona, nel comune di Vicopisano, non sarebbe però l’unica nuova scoperta sul Genio di Vinci. Il soggiorno di Leonardo Da Vinci nel Pisano, infatti, sarebbe stato d’ispirazione anche per un altro capolavoro: Sylvain Thieurmel, esperto scientifico specializzato nella pittura di Leonardo da Vinci, avrebbe riconosciuto la grotta di Uliveto nello sfondo della Vergine delle Rocce, altra celebre opera di Leonardo da Vinci.