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"Epidemia" di miopia in Italia: la previsione per il 2050

La miopia è un difetto della vista in continua diffusione in Italia soprattutto nella fascia pre-adolescenziale: ecco le previsioni per il 2050.

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Tra giornate spese al chiuso e occhi sempre fissi sugli schermi, la miopia è un difetto della vista in continuo aumento soprattutto tra i giovani. L’Organizzazione mondiale della sanità ha compiuto uno studio secondo cui il 52% degli esseri umani avrà difficoltà nella vista da lontano entro il 2050. Anche in Italia si lancia l’allarme, a causa della diffusione dei dispositivi tecnologici come smartphone e tablet, il bulbo oculare si deforma favorendo l’insorgere della miopia.

“Epidemia” di miopia in Italia

Ormai sembra chiaro: entro il 2050, in Italia e nel resto d’Europa, il 75-80 per cento della popolazione avrà problemi di miopia. Due anni di pandemia caratterizzati da quarantene, didattica a distanza e ridotte occasioni di socializzazione all’aperto hanno provocato il diffondersi di difetti della vista tra i bambini. Rispetto a cinque anni fa, la diffusione della miopia è aumentata soprattutto nella fascia pre-adolescenziale dove nella maggior parte dei casi risulta una perdita di -0,3 diottrie.

Fino a qualche anno fa la miopia si pensava fosse legata ad una componente genetica, ma ora è certo che anche altri fattori ambientali hanno un grande peso nella sua diffusione. In particolare, i giovani non sono più abituati a guardare lontano. Smartphone, pc e tablet e gli schermi in generale costringono le persone sin dalla tenera età a guardare uno schermo a distanza ravvicinata. Non solo la miopia, guardare da vicino dispositivi facilita anche la diffusione dello strabismo dato che vengono messi sotto pressione i muscoli dell’occhio responsabili della visione convergente.

Le soluzioni degli esperti sull’epidemia di miopia

Sono sempre di più i giovani che devono indossare gli occhiali per correggere la miopia, un difetto che si manifesta nella maggior parte dei casi sin dall’età scolare. Il professor Luigi Saclì, docente di Optometria all’Università del Salento ha dichiarato a La Repubblica che: “La miopia è un difetto visivo che riguarda miliardi di persone, porta con sé conseguenze sanitarie, sociali ed economiche rilevanti. Alla miopia elevata sono legate diverse patologie della retina, a volte molto debilitanti e che possono portare alla cecità.” Inoltre, il professore sostiene che esiste un nesso tra sviluppo tecnologico e diffusione della miopia: “I Paesi a più alto tasso tecnologico, non a caso, vedono un’impennata della presenza del disturbo”. L’occhio umano, infatti, è progettato per la visione da lontano e non per stare ore ed ore davanti allo schermo di un dispositivo. Per questo il corso di laurea in Ottica e Optometria del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università del Salento ha intrapreso una ricerca che al momento coinvolge un campione di oltre duemila studenti dagli 8 ai 14 anni.

Sempre a La Repubblica il professor Nucci (San Giuseppe di Milano) afferma che trascorrere tempo all’aria aperta può essere una soluzione al problema: “L’esposizione all’aria aperta e alla luce del sole stimola la produzione di dopamina, gli ambienti chiusi la inibiscono inducendo maggiore elasticità nella sclera dell’occhio e favorendo, quindi, la miopia.” La dopamina, infatti, è una sostanza che funziona da neurotrasmettitore e aiuta a rallentare la progressione della miopia. A Taiwan è già stato attivato un programma sperimentale nelle scuole che prevede i bambini stiano all’esterno per due ore al giorno. Anche in Italia l’Università del Salento consiglia non solo di giocare all’aperto ma di preferire l’uso di tv e consolle che spesso si trovano ad una distanza di circa 2 metri.