Entrare nella storia con la realtà aumentata. Il progetto pilota dei musei di Varese
Visitare le meraviglie artistiche e culturali di Varese con l'aiuto di smartphone e tablet, la realtà aumentata entra nei musei
Voci dal passato, ristrutturazioni virtuali, narrazioni multimediali. I musei di Varese danno il benvenuto alla realtà aumentata per un approccio nuovo, inedito ed entusiasmante al patrimonio storico-artistico custodito nella bella città lombarda. Lo smartphone nei musei, non come strumento di distrazione, ma come dispositivo per migliorare l’esperienza della visita, con informazioni supplementari studiate per migliorare e valorizzare il circuito espositivo varesino.
Le strutture coinvolte sono sette: Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea del Castello di Masnago, i Musei Civici di Villa Mirabello, il Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte sopra Varese, la Casa Museo Lodovico Pogliaghi, il Museo Castiglioni e il Centro Espositivo Monsignor Macchi. Sette sorelle della cultura lombarda unite da un filo tecnologico che promette un approccio entusiasmante e interattivo alle opere che in questo modo non risultano essere più mute, a volte imperscrutabili, ma interagenti con il visitatore, ricolme di preziose informazioni che altrimenti sarebbero negate o nascoste nei libri d’arte, che purtroppo non tutti hanno il tempo di leggere, nonostante l’enorme patrimonio che custodiscono.
La sperimentazione è stata realizzata grazie a un bando della Regione Lombardia che ha permesso lo sviluppo di applicazione per i sistemi Ios e Android. Sullo schermo del proprio telefonino è possibile affrontare la visita culturale attraverso un punto di vista differente, più ricco ed entusiasmante, questo il parere di chi ha avuto già il piacere di muoversi all’interno delle stanze che custodiscono quadri, sculture ed arazzi con l’ausilio dell’applicazione “Aurasma” grazie alla quale è necessario inquadrare un’opera d’arte o un dettaglio di una scultura per poter usufruire di un caleidoscopio di preziose informazioni.
Svelare i retroscena dell’arte, dare vita a parole e immagini, andare oltre ciò che si vede, tutto reso possibile dalla tecnologia Agumented Reality grazie alla sinergia dell’agenzia “Smart” composta da Silvia Marcante, designer della comunicazione, Sara Meroni, Storica dell’Arte, Emanuele Tosi, amministratore della casa editrice Nomos Edizioni e Marco Pucci, esperto in tecnologie digitali e multimedia.
I Musei di Varese hanno pensato proprio a tutti, anche a chi non avesse voglia di lasciarsi ammaliare dalle moderne lusinghe della tecnologia moderna. In città, infatti, è distribuito anche il free-press realizzato in collaborazione con il Liceo Artistico Frattini che racconta i segreti dei musei varesini alla vecchia maniera, tramite una guida cartacea di venti pagine, gratuita, che accompagna alla scoperta dei tesori artistici e culturali della città lombarda tra le righe realizzate dagli studenti nell’ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro.
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