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Divieto di fumo in Italia: cosa può cambiare

Il Ministro della Salute Schillaci è al lavoro per realizzare un'ulteriore stretta alla legge che regolamenta il divieto di fumare in aree pubbliche

Divieto di fumo in Italia: cosa può cambiare

Sembra ci sarà una nuova stretta del governo sul fumo e sigarette. Il Ministro della Salute Schillaci, infatti, vorrebbe introdurre regole più severe sia sull’uso delle sigarette elettroniche sia sul divieto di fumo.

La nuova proposta sul divieto di fumo

Era il 10 gennaio 2005 quando l’introduzione della legga Sirchia ha segnato uno delle svolte più epocali per i fumatori in Italia: il divieto di fumare nei locali pubblici chiusi. L’attuale governo, però, vuole superare quella legge aggiungendo ulteriori restrizioni. In particolare, secondo quanto è stato comunicato si vuole estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza. Il divieto di fumare all’aperto è già presente in alcune circostanze come all’esterno degli ospedali o nei cortili delle scuole, ma pare che le casistiche verranno ampliate.

La stretta del ministro Schillaci comprende anche il divieto di dotarsi di apposite sale fumatori nei locali chiusi. Questa era stata una soluzione adottata da numerosi esercizi che dopo la legge Sirchia avevano permesso di riservare uno spazio del locale a chi voleva fumare all’interno, a patto che la sala fosse dotata di adeguato sistema di ventilazione. Sembra che questi divieti verranno estesi anche ai nuovi prodotti non da fumo come le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldato.

L’attuale legge sul fumo

L’Italia è stata considerata da sempre un paese all’avanguardia per quanto riguarda la difesa dei non fumatori. Una prima legge che proibiva di fumare in determinate circostanze (ad esempio: ospedali e aule scolastiche) era stata emanata già nel 1975. Nel 2005, poi, il nostro paese è stato tra i primi a livello europeo a proibire il fumo in tutti i locali pubblici chiusi, inclusi i luoghi di lavoro. La legge Sirchia è stata poi ritenuta da molti altri stati europei come un’opportuna ed efficace decisione per la salute pubblica di tutti i cittadini. Così anche molte altre nazioni europee hanno adottato simili legislazioni.

Già da anni, però, si parla di inasprire la legge vigente e nel frattempo non sono manate le iniziative a livello locale. Ad esempio, proprio l’estate scorsa la regione Puglia è partita con un progetto sulle sue spiagge per diventare la prima “regione no smoking” in Italia. Riprendendo una regolamentazione già in un uso in altre città europee come Barcellona, anche la Puglia vuole vietare di fumare in spiaggia. Anche la città di Milano dal 2021 ha deciso di estendere il divieto anche ad alcune aree all’aperto particolarmente affollate, come le fermate dei mezzi pubblici, i dintorni dei locali e i parchi.

Allo stesso tempo i vari governi che si sono succeduti hanno lavorato sia in favore di un’intensificazione delle pene per chi trasgredisce la legge sia ad una maggiore tassazione sui prodotti di tabacco. Sulla base di questa situazione Marco Hannappel, amministratore delegato e presidente di Philip Morris Italia, ha detto in un’intervista che: “l’Italia potrebbe dire addio alle sigarette entro 10 anni”. Philip Morris, d’altronde, è l’azienda che produce anche gli stick per Iqos, il dispositivo che riscalda il tabacco senza bruciarlo. L’obiettivo sarebbe quello di convincere sempre più fumatori di passare ai prodotti senza combustione.

Le parole del Ministro della Salute Schillaci

In un intervento effettuato alla Camera dei Deputati il Ministro della Salute del Governo Meloni, Orazio Schillaci, ha comunicato la sua proposta per quanto riguarda il divieto di fumo. Le sue parole sono state riportate da La Repubblica: «Proporre l’aggiornamento e l’ampliamento della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori in locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato; estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina».

Oltre a vietare il fumo in molte altre zone all’aperto, quindi, verrà vietata (o strettamente regolamentata) anche la pubblicità di nuovi prodotti contenenti nicotina. Il Governo italiano vuole lavorare sempre più per aumentare la prevenzione e diminuire il numero di fumatori. L’obiettivo è quello di realizzare una “generazione libera dal tabacco” anche in rispetto del Piano europeo contro il cancro del 2021, che prevede entro il 2040 una generazione in cui meno del 5% della popolazione consumi tabacco.