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Divieto di barbecue in Italia: le regole città per città

Divieto di barbecue in Italia, quali sono tutte le regole da seguire nelle varie città: da Bologna a Roma, passando per Milano e Torino, ecco le norme

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Divieto barbecue in Italia

A Bologna è stata emanata un’ordinanza che vieta i barbecue quando i livelli di polveri sottili sono alti. Il sindaco del Capoluogo emiliano, Matteo Lepore, ha definito il provvedimento emergenziale ma necessario, in quanto le combustioni all’aperto sono vietate solo in casi limiti, nello specifico quando i livelli di polveri sottili raggiungono livelli eccessivi.

In seguito al provvedimento è scattata subito una multa: un trentenne è stato multato dai vigili urbani per aver acceso il barbecue mentre i divieti erano in vigore. La contravvenzione da pagare è pari a 200 euro. In generale vietare i barbecue è una mossa che ha come obiettivo quello di tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente e riguarda diverse città in Italia, non solo Bologna.

Le città dove è vietato il barbecue in Italia

Il divieto di barbecue è in vigore in alcune città italiane che hanno deciso di emanare apposite ordinanze comunali al fine di limitare le emissioni di fumo e odori: i divieti riguardano principalmente le zone residenziali o i quartieri che si trovano nelle vicinanze di scuole, monumenti e ospedali.

Oltre a Bologna, tra le città d’Italia che hanno deciso di introdurre il divieto di barbecue, si segnalano anche Torino e Roma, quest’ultima eletta come una delle mete preferite dai turisti stranieri per le vacanze nel nostro Paese.

Anche a Milano, una delle migliori città europee dove investire in immobili nel 2023, vige il divieto di barbecue. Le multe in alcuni casi possono essere molto salate: a seconda dei casi, comunque, le contravvenzioni vanno dai 25 ai 500 euro per chi non rispetta le regole. In Regioni come l’Emilia Romagna il barbecue è vietato nelle aree verdi dal mese di maggio a quello di settembre.

Barbecue all’aperto: i vari divieti

I vari divieti cambiano a seconda delle diverse città italiane. Come detto a Bologna l’ordinanza proibisce l’accensione dei barbecue all’aria aperta nei periodi in cui i livelli di polveri sottili sono molto elevati. Un trentenne è stato multato dai vigili urbani, con un’ammenda del valore di 200 euro, per aver acceso il barbecue nel proprio giardino durante il periodo di divieto.

Situazione diversa, invece, a Roma: per i vari quartieri e rioni della Capitale il divieto di barbecue vale per tutto l’anno se non si dispone di una canna fumaria. Sempre a Roma vige il divieto di barbecue nei periodi in cui entrano in vigore le ordinanze antincendio tipiche della stagione estiva: tali ordinanze proibiscono severamente ogni tipo di combustione durante i mesi più caldi dell’anno.

A prescindere dalle ordinanze emanate dai vari Comuni d’Italia, ci sono dei casi in cui è sempre vietato accendere il barbecue: il divieto vale nelle aree verdi pubbliche o private, come i parchi, i giardini, le pinete oppure i boschi. In queste zone il barbecue è vietato per prevenire il rischio di incendi e proteggere l’ambiente.

Per poter grigliare in queste zone verdi solitamente è necessario ottenere il permesso dal proprietario o dall’ente gestore e seguire tutta una serie di precauzioni e comportamenti, come utilizzare attrezzature apposite, tenere sempre a portata di mano dell’acqua o un estintore e assicurarsi di spegnere con cura i residue della brace.