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Coronavirus, le aziende italiane riconvertono la produzione

Le aziende italiane stanno riconvertendo la produzione per realizzare mascherine, camici e altri dispositivi utili

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Coronavirus, le aziende che hanno riconvertito la produzione

La pandemia di Coronavirus che ha colpito l’Italia e tanti altri paesi del mondo ha spinto molte aziende a riconvertire la loro produzione per realizzare camici, dispositivi di protezione, ventilatori per la rianimazione e altri strumenti, dispositivi o oggetti più utili in questo periodo di emergenza.

Tra le tante imprese riconvertite in questo periodo c’è anche il gruppo Armani, che ha deciso di convertire tutti i suoi stabilimenti produttivi italiani nella produzione di camici monouso destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari che stanno affrontando la battaglia contro il Coronavirus.

Prada, su richiesta della Regione Toscana, ha avviato nello stabilimento di Montone, in provincia di Perugia, la produzione di 80mila camici e 110mila mascherine da destinare al personale sanitario della Regione.

Anche il gruppo veronese Calzedonia ha deciso di dare il suo contributo, riconvertendo alcuni dei suoi stabilimenti alla produzione di mascherine e camici.

Modaimpresa, che conta 35 dipendenti in provincia di Isernia, ha convertito la sua produzione ordinaria dedicata ai capi di abbigliamento per produrre 10mila mascherine protettive con filtro al giorno.

Apulia stretch, azienda della provincia di Bari che generalmente produce tessuti per la copertura di materassi, ha sviluppato un prototipo di tessuto idrorepellente all’esterno e idrofobico all’interno, che verrà distribuito alle sartorie per ricavarne mascherine.

L’azienda Bc Boncar di Busto Arsizio, in provincia di Varese, è specializzata in packaging luxury per le case di moda ma ha avviato la produzione di mascherine. Anche la Dreoni Giovanna, il cui core business è l’abbigliamento tecnico e le tappezzerie per auto, si è dedicata alla produzione di mascherine, così come la casa di moda toscana Es’Givien.

Bulgari, da par suo, ha annunciato la decisione di destinare i suoi laboratori cosmetici per la produzione di 6mila flaconi di disinfettanti per le mani al giorno. Rinforzi per la produzione di gel igienizzante sono arrivati anche da L’Erbolario e LVMH. Il gruppo Davines ha interrotto momentaneamente la sua ordinaria produzione di shampoo per realizzare gel igienizzante, da destinare in regalo alla Croce Rossa e ad altre istituzioni attive sul territorio. Assodistil contribuirà a garantire le forniture di alcol.

Gli ingegneri di Fca e Ferrari, infine, affiancheranno la Siare Engineering, azienda che produce respiratori, con l’obiettivo di raddoppiare la sua produzione.