Comuni Ricicloni: alla provincia di Salerno l’Oscar "green"
Tortorella è il top per la differenziata: produce 30 grammi di immondizia al giorno, il resto lo ricicla. Tra le province, bene Treviso e Belluno
Il Comune più “riciclone” d’Italia? È Tortorella, piccolo paesino della provincia di Salerno dove la raccolta differenziata non è un obbligo, bensì un orgoglio. Nella grande famiglia del comune salernitano, situata a ridosso del confine tra Campania e Basilicata, i rifiuti non sono un problema, semmai una risorsa.
La percentuale di raccolta differenziata, attuata dai virtuosi cittadini campani, è sorprendente: il 91,4% dei rifiuti prodotti viene scrupolosamente differenziato, ma ancora più sbalorditivo è l’altro dato preso in considerazione dall’iniziativa di Legambiente patrocinata dal Ministero per l’Ambiente. La produzione pro-capite del rifiuto indifferenziato, che è data dalla somma del secco residuo e della quota non recuperata dei rifiuti ingombranti, è di appena 11,8 kg per abitante all’anno. Il dato, tradotto in produzione di immondizia giornaliera, restituisce un quadro straordinario: gli abitanti di Tortorella producono appena 30 grammi di pattume non riciclabile al giorno, un’inezia. Se tutti gli italiani riuscissero a prendere spunto da un atteggiamento così virtuoso, i problemi legati allo stoccaggio dei rifiuti sarebbe solo un lontano ricordo.
Per far funzionare meglio le cose, in realtà, potrebbe bastare anche solo rimanere sotto il tetto massimo stabilito dai “Comuni Ricicloni” che lotta per una penisola libera dall’oppressione dei rifiuti: 75 kg annui pro-capite è il margine consentito per poter partecipare all’iniziativa. Un confine che però ha impedito a buona parte delle grandi città di partecipare al concorso. Mancano, infatti, all’appello un po’ tutte le metropoli italiane. Anche le più avanzate nella raccolta differenziata di rifiuti sono ancora lontane da risultati davvero soddisfacenti. Nella lista delle prime 500 città virtuose compaiono solo due province: Belluno (382esima) e Treviso (298esima), unici capoluoghi, entrambi veneti, ad esser riusciti a mantenersi sotto la soglia di tolleranza.
Al secondo posto si è piazzato un altro comune dalla provincia di Salerno. I 5.103 abitanti del comune di Sassano hanno superato la prima della classe, riciclando il 94,6% dei rifiuti. Un primato che però non è valso la testa della classifica, troppo ampio il divario con gli abitanti di Tortorella sul pro-capite secco residuo, i sassanesi ne hanno prodotto 17,3 kg per abitante, pochissimo rispetto al tetto dei 75kg, ma una cifra ancora lontana dallo strabiliante risultato raggiunto dalla vincitrice dell’edizione 2016 dei comuni ricicloni.
Sull’ultimo gradino disponibile del podio si è piazzato il comune di Valda, in Trentino Alto Adige. I 218 cittadini del piccolo paesino situato ai piedi delle Dolomiti è riuscito a riciclare l’88,8% dei propri rifiuti, producendo 20,9 chilogrammi di pro-capite secco residuo. Uno dei risultati migliori d’Italia, ma ancora troppo distante dalle eccellenze di Salerno e provincia, dove ormai la raccolta differenziata è diventata una vera e propria missione.
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