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Cocaina, a Bolzano si consuma più di Milano: lo svelano le fogne

A Bolzano si consuma più cocaina rispetto a Milano: a rivelarlo è uno studio condotto da parte dell'Emcdda sulle acque reflue di diverse città europee

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Polvere cocaina

Le fogne di Bolzano hanno portato alla luce un segreto: nella città del Trentino Alto Adige si consuma più cocaina di Milano. A rivelarlo è uno studio condotto da parte dell’Emcdda, l’Agenzia Europea per il Monitoraggio delle Dipendenze.

Cocaina nelle fogne di Bolzano: lo studio

Ogni anno l’Emcdda esamina le acque reflue di numerose città europee per poi pubblicare i risultati delle analisi. L’ultimo studio è andato in scena tra marzo e maggio del 2023 e si basa sui campioni raccolti in 88 città del Vecchio Continente.

In Italia sono state analizzate le acque reflue di due città: Bolzano e Milano. Secondo le rilevazioni dell’Agenzia Europea per il Monitoraggio delle Dipendenze, il quantitativo di cocaina trovato nelle fogne di Bolzano è superiore a quello di Milano.

Nel Capoluogo del Trentino Alto Adige lo studio ha registrato la presenza di 447 mg di cocaina al giorno ogni mille abitanti, mentre a Milano il dato è di 369 mg. Segnalato anche un picco che si registra nel fine settimana, quando i milligrammi nelle acque reflue arrivano a quota 554.

Tra le droghe e le sostanze stupefacenti trovate nelle acque, oltre alla cocaina, si segnalano anche la cannabis e l’MDMA, conosciuta anche come ecstasy. I risultati dell’Emcdda arrivano a pochi mesi di distanza da un’altra rilevazione che aveva segnalato la presenza di cocaina nell’aria a Roma.

Nel 2023, invece, l’acqua di Milano aveva rivelato un consumo record di ketamina, anestetico che se assunto a piccole dosi può diventare un potente psichedelico. Tra i Paesi europei che avevano mostrato i livelli più alti di ketamina, oltre all’Italia, c’erano anche la Danimarca, la Spagna e il Portogallo.

Sostanze stupefacenti: l’impatto turistico

Gli studi mirati a individuare sostanze stupefacenti nelle acque reflue non riguardano esclusivamente i singoli comuni delle città prese in esame, ma si estendono anche alle zone limitrofe: per questo motivo, secondo il responsabile del Forum Prevenzione dalle dipendenze Peter Koler, a influire sui dati possono esserci diversi fattori come quelli legati al turismo e il transito di merci.

“Si deve tener conto che non è solo il singolo comune a essere analizzato, ma anche i dintorni – le parole di Peter Koler riportate dal ‘Corriere della Sera’ – dunque non è da escludere la variabile turistica e il transito di merci e camion. Ciò appare evidente se si guardano i dati di Kufstein, una città al confine tra l’Austria e la Germania dove transitano numerosi autocarri. Lì la cocaina risulta essere molto presente, al contrario dell’ecstasy Sarebbe quindi strano ricondurre tutto solamente alle feste, ai party e a un consumo in ambito ricreativo”.

Lo stesso Koler ha dichiarato che la lotta alla cocaina, al giorno d’oggi, è diventata sempre più difficile rispetto al passato: “Per il modo in cui viene vista la sostanza, per l’effetto che ha anche in ambito lavorativo e per il fatto che è una sostanza meno demonizzata di altre, come l’eroina, oggi la cocaina viene consumata in più ambienti, non solo in quelli di degrado. Comunque bisogna avere ben chiaro che la popolazione che ne fa uso si aggira tra l’1 e il 3%”.