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Il tiktoker inglese e la pizza a Milano: l'impresa social

Il tiktoker Callum Ryan è volato da Londra a Milano per dimostrare che mangiare una pizza in Italia costa meno che ordinarne una in Inghilterra

Pizza

Volare da Londra a Milano per mangiare una pizza, dimostrando che la spesa totale è inferiore rispetto a mangiarla in un punto vendita della catena Domino’s. L’esperimento è del tiktoker inglese Callum Ryan, nome utente @thatonecal, oltre 1 milione di follower e 45,6 milioni di “mi piace” ai contenuti condivisi.

Da Londra a Milano per una pizza: quanto si spende

Ryan ha condiviso nei giorni scorsi un video in cui mostra le varie tappe dell’esperimento. Il tiktoker si è ripreso mentre divideva una pizza da Domino’s a Londra, prezzo 19,99 sterline (poco più di 26 euro), e poi ha mostrato l’acquisto di un biglietto Londra-Milano a 8 sterline, circa 9 euro. Il video prosegue con Ryan che si sposta in aeroporto, si imbarca e una volta atterrato a Milano entra in una pizzeria della città. Qui ordina una margherita e una birra (con brindisi offerto dal titolare prima), ricevendo poi un conto di 15.50 euro, 11 dei quali per la pizza.

Il risultato finale è una vittoria schiacciante per la combinata volo e pizza in Italia: 17,72 sterline il costo totale, poco meno di 20 euro, contro i 26 della pizza da Domino’s Londra. Il video ha totalizzato oltre 2 milioni di visualizzazioni, 230mila “mi piace” e più di 1.400 commenti da parte di persone tra il divertito e l’indignato per il costo della pizza nel punto vendita della nota catena americana: “Questo dimostra quanto eccessivi siano i prezzi nel Regno Unito”, hanno sottolineato moltissimi utenti.

La polemica sul costo della pizza in Italia

Anche in Italia, in realtà, negli ultimi tempi il dibattito sul costo della pizza è aumentato. La “miccia” sono stati i prezzi del menù del Crazy Pizza di Flavio Briatore, che vanno dai 13 euro della classica Margherita fino ai 65 euro della pizza gourmet con il prosciutto Pata Negra: prezzi eccessivi per quello che viene considerato dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani “un piatto pop, ossia popolare. Il problema non è a quanto si venda la pizza con l’astice blu come condimento, ma a quanto sia giusto vendere una Margherita o una Marinara fatta con ingredienti di qualità”, ha chiarito Sergio Miccù.

A oggi in Italia sono oltre 100mila le pizzerie, e soltanto in una piccolissima percentuale dei locali mette nel menù pizze che superano mediamente il prezzo di 10 euro. Come spiegato ancora da Miccù, le pizze non sono certamente tutte uguali: esiste la pizza classica, che conserva “il valore della tradizione e di piatto popolare”, e ci sono le pizze “da chef”, che possono avere prezzi diversi, in linea con quelli proposti dai locali di Briatore e non solo.

Tanto per fare un esempio da Carlo Cracco, in Galleria a Milano, una Margherita costa 22 euro, mentre nel locale di Simone Padoan, tra i più noti esponenti della pizza gourmand, il prezzo arriva a 26 euro. In linea generale, però, il costo di una classica Margherita a Roma va dai 6 ai 10 euro, e anche a Milano il prezzo medio si attesta intorno ai 6,50 euro, anche se a seconda del quartiere si riscontra qualche differenza.