Così il caldo cambia le vacanze dei turisti stranieri in Italia
Le temperature elevate e il caldo estremo in Italia e nei Paesi dell'Europa mediterranea stanno modificando le vacanze dei turisti stranieri
Le temperature estive che si fanno sempre più alte di anno in anno stanno cambiando, neanche troppo lentamente, le abitudini degli stranieri che scelgono l’Italia come meta delle proprie vacanze.
Il caldo cambia le abitudini dei turisti stranieri
Il clima estremo e il caldo torrido spostano l’asse delle vacanze estive: lo rivelano gli studi condotti da parte dell’European Travel Commission: le ondate di afa favoriscono le mete dell’Europa settentrionale e anche lo slittamento delle ferie verso altre stagioni.
Sulla base dei dati in possesso dell’European Travel Commission, un’associazione di 32 diverse organizzazioni turistiche nazionali dell’Unione Europea e non solo, indicano che il numero di turisti intenzionati a viaggiare verso le mete dell’Europa Mediterranea è sceso del 10% dal giugno a novembre del 2022.
Questa situazione colpisce anche l’Italia, al centro di un’ondata di calore con temperature record, tra le più alte degli ultimi vent’anni. A Roma, una delle destinazioni preferite dai turisti stranieri per le vacanze nel nostro Paese, l’agenzia Reuters ha interpellato diversi viaggiatori: molti di loro hanno ammesso che in futuro ci penseranno due volte prima di prenotare un viaggio nella Capitale nel mese di luglio, optando per un periodo meno caldo tra aprile, maggio e giugno.
Flusso di turismo estivo: le nuove mete
Un recente rapporto pubblicato da parte del Ministero dell’Ambiente ha rivelato che da qui ai prossimi anni il flusso di turisti stranieri in Italia, al momento ancora la seconda meta più ambita d’Europa, si sposterà in primavera e in autunno a discapito dei mesi estivi. Al tempo stesso è prevista una migrazione verso i Paesi dell’Europa del Nord per le vacanze estive: i turisti hanno il desiderio di rilassarsi senza doversi preoccupare del caldo asfissiante.
Nelle altre nazioni del Mediterraneo la situazione è simile: in Spagna si è registrato un cambiamento per quanto riguarda le zone più prenotate dai turisti stranieri. Quest’anno, infatti, la domanda di vacanze è stata particolarmente elevata per le località situate sulla costa settentrionale della Penisola iberica, quella atlantica: solitamente le location più gettonate erano le isole e il litorale costiero mediterraneo.
Il cambio di abitudini dei turisti è dovuto all’aumento delle temperature medie e anche alla diffusione di notizie che parlano di caldo, di incendi e di siccità, un problema che ha colpito duramente l’Italia durante lo scorso anno. Si registrano picchi positivi di interesse, invece, per destinazioni con climi più miti, come la Danimarca, l’Irlanda, la Repubblica Ceca e la Bulgaria.
Uno studio rivela che il 7,6% dei viaggiatori vedono gli eventi meteorologici estremi come una delle preoccupazioni più grandi quando devono programmare le proprie vacanze. La richiesta di turismo per la zona meridionale dell’Europa, grazie soprattutto alla voglia di tornare a viaggiare dopo la fine delle restrizioni per la pandemia di Covid-19, nelle ultime tre anni è salita.
Secondo l’ultima rilevazione di Cna Turismo e Commercio, vengono indicati 19 milioni di arrivi e 81 milioni di pernottamenti nell’Europa del Sud, il 9% in più rispetto al 2019, anno da record. La maggior parte dei turisti che scelgono le spiagge del Mediterraneo è composta dai britannici.
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