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Il Parco dell'Alta Murgia acquisterà la rocca "invisibile"

Il Parco dell’Alta Murgia acquisterà il Castello del Garagnone, la rocca “invisibile” di Federico II tra Castel del Monte e Gravina in Puglia

Il Castello del Garagnone, o rocca invisibile

Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia ha avviato le procedure per acquisire il Castello del Garagnone, importante attrazione turistica nel territorio di Spinazzola, nella provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT).

L’acquisizione del castello rientra in un percorso di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-culturale della zona, a cominciare dalla messa a sistema dei tre principali attrattori del Parco: Castel del Monte, il Castello di Gravina ed il castello “invisibile” che fu di Federico II di Svevia.

La rocca invisibile di Garagnone

La rocca invisibile di Garagnone è quello che rimane di un maniero difensivo edificato in età normanna e ricostruito, per volontà dell’imperatore Federico II di Svevia, nel 1220.

Posto a difesa della via tra Castel del Monte e Gravina, quello del Garagnone era allora uno dei castelli imperiali di Puglia e Basilicata e rientra oggi tra gli attrattori storico-culturali più importanti del Parco dell’Alta Murgia, insieme a Castel del Monte ad Andria e al Castello di Gravina in Puglia, in provincia di Bari.

Le rovine del maniero di Garagnone occupano, isolate e ancora maestose, un brullo versante collinare aperto sulla vallata di Poggiorsini, in un contesto dominato dai suggestivi scenari naturali tipici delle zone più elevate dell’altopiano delle Murge.

La rocca invisibile non lascia indovinare facilmente la sua forma d’un tempo. Si crede, sulla scorta di testimonianze e documenti d’epoca, che il Castello fosse una struttura molto grande edificata su due piani, la cui importanza strategica era dovuta alla visuale aperta sulle vie di comunicazione ma anche alla fortunata posizione del maniero, al centro dei ricchi traffici tra la costa e l’entroterra pugliese.

Il progetto: ampliare l’offerta turistica dell’Alta Murgia

Gli itinerari che attraversano il Parco dell’Alta Murgia si snodano tra antichi tratturi, caratteristiche costruzioni rupestri d’uso agricolo e religioso e alcune tra le tracce più antiche della presenza umana nel nostro continente.

All’interno del Parco dell’Alta Murgia si trovano, tra le altre cose, la grotta di Lamalunga, che conserva i resti del celebre Uomo di Altamura, e la cava dei dinosauri – una cava abbandonata in cui nel 1999 furono rinvenute circa 4mila impronte di dinosauri. Ci sono, inoltre, importanti miniere di bauxite, boschi, doline, grotte e inghiottitoi, che sono i segni tipici della natura carsica dell’altopiano delle Murge.

L’operazione di acquisto del Castello del Garagnone da parte dell’ente parco nazionale dell’Alta Murgia rientra in un progetto che, come riportato da ANSA, intende “mettere a sistema tutti gli attrattori del parco, di cui il Castello del Garagnone è parte integrante”.

“Il suo acquisto da parte dell’ente”, ha affermato il presidente dell’ente parco Francesco Tarantini, “rientra in un percorso di recupero e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-culturale dell’Alta Murgia”.

L’idea, continua la nota dell’ente parco, è quella di valorizzarlo singolarmente “ma anche di migliorare l’offerta turistica creando un percorso ad hoc” capace di unire le singole attrattive del territorio.

L’obiettivo è quello di mettere in rete tutti i siti di interesse naturalistico, storico-culturale ed archeologico che ricadono nell’area di Spinazzola “tra cui le Miniere di Bauxite, il bosco di Acquatetta e l’inghiottitoio di Cavone”, ha spiegato Tarantini.

Il Castello del Garagnone entra così a par parte del patrimonio del Parco dell’Alta Murgia, in quello che l’ente ha definito con soddisfazione “un fondamentale passo in avanti verso una migliore tutela e fruizione del bene”.