Alla scoperta dei 7 segreti di Napoli
Il sole, il mare, la pizza, sono solo una riduttiva lista delle bellezze di Napoli
Il sole, il mare, la pizza, sono solo una riduttiva lista delle bellezze di Napoli. Non tutti sanno infatti, che la città partenopea è una ricchissima città d’arte, cultura e storia le cui radici risalgono all’VIII secolo a.c.
Ancora oggi è possibile trovare traccia di ogni civiltà che è passata a Napoli: dai Greci ai Romani, dai Bizantini ai Normanni, dagli Svevi agli Angioini, dagli Aragonesi agli Spagnoli passando per i Francesi. Ma accanto ai monumenti più famosi come il Maschio Angioino, l’Albergo dei Poveri, la Galleria Umberto I, la Reggia di Capodimonte, il Real Teatro di San Carlo (solo per citarne qualcuno) esiste anche una Napoli ricca di segreti, poco conosciuti ma dal fascino irresistibile.
Ne abbiamo scelti 7, che vi sveliamo di seguito…
I tunnel sotterranei
Nel cuore del centro storico, in Piazza San Gaetano, si trova l’ingresso alla Napoli sotterranea un vero e proprio dedalo di cuniculi che si snodano sotto la città. In una sorta di città sotto la città, è possibile ammirare i resti dell’antico acquedotto greco-romano, dei rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, un antico Teatro greco-romano e tracce di manufatti risalenti all’era preistorica.
Le “gradonate” e le “pedamentine”
Se amate il trekking urbano non perdetevi le oltre 200 scale che dal mare vi condurranno alla collina. Nell’antichità erano considerate un vero e proprio sistema viario in grado di collegare i vari punti della città. Cadute in disuso oggi sono state recuperate ed è possibile percorrerle in tutta la loro bellezza. Lo scalone monumentale di Montesanto, la Pedamentina di San Martino, il Petraio, le scale di Santa Maria Apparente sono solo alcune delle maestose scalinate di cui Napoli è ricca.
La Cappella di San Severo e il Cristo Velato
Si tratta di una vecchia chiesa oggi sconsacrata, al cui interno si trova una dei più bei monumenti di Napoli, il Cristo velato realizzato dall’artista napoletano Giuseppe San Martino. Ma non è tutto. Nella stessa chiesa è possibile ammirare la statua del Disinganno, realizzata dallo scultore genovese Francesco Queirolo, rappresenta un uomo avvolto da una rete. A questa statua è legato il mistero del principe Raimondo di Sangro, secondo cui era in grado di tramutare la stoffa in marmo.
La sedia di Santa Maria Francesca delle 5 piaghe
A Toledo nei Quartieri Spagnoli, in Vico Tre Re, tra gli antichi palazzi si trova una piccola casa che una volta era l’abitazione di Santa Maria Francesca delle 5 piaghe, una suora napoletana, al cui interno vi è un piccolo Santuario a lei dedicato. Salendo delle ripide e piccole scale, si sale a quella che fu la sua dimora.
In una stanza, si trova la famosa sedia di Santa Maria Francesca, detta anche sedia della fecondità, meta ogni anno di miglia di donne che rivolgono una preghiera alla Santa al fine di ottenere la sua intercessione per ottenere una gravidanza.
Il Museo Anatomico
In via Luciano Armanni, si trova il famoso museo anatomico fondato verso la fine del ‘700 dall’anatomista Domenico Cotugno. Oggi al suo interno oggi è possibile ammirare strumenti chirurgici dell’epoca, rari testi di medicina oltre alle pietrificazioni di Efisio Marini. Cosa sono le pietrificazioni? Interi corpi umani conservati in perfetto stato.
La Chiesa di S. Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco
In Via dei tribunali 39, è possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco risalente agli inizi del 1600. Nella zona inferiore della chiesa, sono custodite le ossa dei morti di peste e di indigenti bisognosi di sepoltura. Ancora oggi è possibile vedere dei corpi appesi alle pareti con dei ganci per favorire la perdita dei liquidi del corpo e favorire il processo di mummificazione.
Ma la curiosità più grande è rappresentata dal miracoloso teschio di Lucia, una ragazza morta di tisi a soli 16 anni e che oggi è considerata la “protettrice” delle donne che non riescono a trovare marito o impossibilitate ad avere figli.
Il Parco della tomba di Virgilio
A Piedigrotta nel quartiere Chiaia, all’interno del Parco Vergiliano, è possibile visitare la tomba di Virgilio – il più grande poeta romano – dove è possibile leggere il seguente epitaffio: “Mantova mi generò, la Calabria mi rapì, e ora mi tiene Napoli”; oltre alla tomba di Giacomo Leopardi.
A questo parco è legata una curiosa leggenda secondo cui Virgilio ritrovò una bottiglia nella quale erano imprigionati dodici diavoli che, in cambio della libertà, gli insegnarono tutti i segreti delle arti magiche. Infatti Virgilio, secondo la tradizione era considerato anche un mago.
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