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Venduta la casa del "Ragazzo di campagna" di Pozzetto: il prezzo

La famosa casa del film "Ragazzo di Campagna" con protagonista Renato Pozzetto dopo un anno è stata finalmente venduta a un acquirente privato

Pubblicato: 7 Ottobre 2024

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Il film “Il ragazzo di campagna” con protagonista Renato Pozzetto, uno dei comici e attori italiani più amati, è tornato a far parlare di sé. La pellicola del 1984, divenuta un cult, racconta la storia di Artemio, un contadino della pianura lombarda che decide di abbandonare il mondo rurale alla volta della grande città. Artemio scopre presto, però, le difficoltà della vita urbana. Nel film, Artemio è profondamente legato alla sua casa, un rustico immerso nel verde della campagna pavese, simbolo di semplicità e autenticità. Questa iconica abitazione situata in un piccolo paese nel Pavese un anno fa era stata messa in vendita e ora sembra aver trovato un nuovo acquirente.

Venduta la casa del film “Il ragazzo di campagna”

Nota come Casa Badò o Casa di Artemio, l’abitazione che è stata la location di molte scene del film “Il ragazzo di campagna” è stata venduta. La struttura sorge a 15 minuti dal centro di Gambolò ed è a circa un’ora da Milano. La dimora, messa in vendita all’incirca un anno fa, ha accolto gli interessi di molti. Dopo anni di abbandono, la casa era stata restaurata nel 2013, mantenendo però intatte le caratteristiche che l’hanno resa famosa e lo stile semplice.

La vendita della Casa di Artemio è stata ufficializzata quest’estate, a un prezzo che si aggira attorno ai 380mila euro. Numerosi sono stati gli interessati che l’hanno visitata, compresi molti fan del film. Alla fine sembra averla comprata una persona che si è innamorata del suo stile e dell’ambiente più che della storia cinematografica. Situata nel cuore del Parco del Ticino, la proprietà offre una totale immersione nella natura dato che è circondata da quasi 5.300 metri quadri di terreno che donano un’atmosfera tranquilla e isolata.

L’accesso alla casa avviene tramite una strada sterrata, lungo la quale non è possibile costruire, dettaglio che non solo garantisce privacy ma anche connessione con l’ambiente naturale circostante. L’abitazione si estende su una superficie di 206 metri quadri totali, di cui 173 metri quadri abitabili. Gli interni conservano lo stile rustico e semplice che ne aveva caratterizzato l’aspetto originale, anche dopo la ristrutturazione del 2013. La casa comprende un soggiorno spazioso, una cucina, una camera da letto, uno studio con cabina armadio e soppalco, un bagno e un ripostiglio.

“Il ragazzo di campagna” e la storia della Casa di Artemio

“Il ragazzo di campagna” racconta la storia del contadino Artemio, interpretato da Renato Pozzetto, che si presenta come un personaggio semplice e a tratti ingenuo che vive una vita nella sua dimora di campagna. Nel film, la Casa di Artemio appare come un rustico immerso nel verde della natura circondato da campi coltivati. La dimora è conosciuta anche come Casa Badò, dal nome della località in cui si trova, ed è oggi considerata da molti come un’icona del cinema italiano. Nel film si racconta che Artemio, preso dalla curiosità verso la città, decide di provare a trasferirsi a Milano in cerca di nuove esperienze. Nella metropoli, però, lo attendono molte avventure e disavventure.

La pellicola diretta da Castellano e Pipolo nel 1984 è nota per essere un capolavoro del cinema italiano. La sua popolarità è tale che Pozzetto quest’estate anche espresso la volontà di voler fare un sequel del film presso il Bosco Verticale di Milano. Aveva accolto positivamente l’idea anche Stefano Boeri, l’architetto ideate del famoso complesso del Bosco Verticale.Nel 2020 come primo assaggio di un possibile seguito della pellicola, Renato Pozzetto era tornato a vestire i panni di Artemio per uno spot di Trenord. Pozzetto ha reinterpretato la scena, diventata un cult, nella quale aspettava l’arrivo del treno per la città con molti altri concittadini.