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Cosa succederà a Torino entro il 2100: la previsione

Come sarà Torino nel 2100? Una previsione rivela che il Capoluogo del Piemonte dovrà fare i conti con una importante diminuzione degli abitanti

Come sarà Torino nel 2100

Torino nel 2100 sarà una città piccola e con un clima più inospitale: lo rivela un’analisi Eurostat sui mutamenti delle metropoli europee da qui ai prossimi anni.

Torino nel 2100: come cambierà

Secondo le attese di Eurostat, l’area metropolitana torinese passerà da 2.219.206 abitanti a 1.844.613 abitanti nel 2100, con una perdita di popolazione di circa 300.000 persone. Il deficit è superiore al 16% in meno rispetto alla somma dei residenti attuali del Capoluogo del Piemonte, inserito nella classifica delle città dove ci si sposa di più in Italia.

Questi dati, come si legge sul Corriere della Sera, alimentano serie preoccupazioni perché la perdita di popolazione provoca diversi scenari negativi a cominciare dal calo dei turisti che rappresenterebbe un grande problema per Torino che vanta uno dei musei più visitati al mondo, il celebre Museo Egizio. Tra gli scenari negativi si segnala anche la riduzione degli immigrati in arrivo e una conseguente perdita di prosperità economica.

I dati elaborati dall’ufficio statistico dell’Unione Europea parlano anche di possibili choc sistemici imprevedibili, come una nuova possibile pandemia, e indica il probabile tasso di urbanizzazione dell’Europa in crescita dell’84% entro il 2050, una previsione non in linea con lo scenario torinese che sarebbe dunque al di sotto della media continentale.

Altre città del Vecchio Continente, infatti, sono destinate a veder crescere la propria popolazione: le aree metropolitane di Stoccolma, Malmoe e Goteborg cresceranno del 50%, quella di Barcellona del 30%, Berlino dell’11% e Lione del 26%. In Italia le previsioni mostrano un incremento di popolazione del 4% per l’area metropolitana di Milano, eletta una delle migliori città dove investire in immobili nel 2023.

Milano è l’unica città italiana con prospettive positive dal punto di vista della popolazione: nell’elenco delle città con le peggiori prospettive di crescita a livello europeo ci sono Bucarest, Sofia, Porto, Atene e anche Napoli.

Il problema del riscaldamento globale

A giocare un ruolo importante nel futuro dei principali centri urbani del Vecchio Continente saranno diversi stravolgimenti, su tutti quelli climatici: una ricerca del Crowther Lab svela che nel 2050 bisognerà fare i conti con temperature drasticamente diverse rispetto a quelle dei giorni nostri. Si prevede un aumento annuale medio di 2 gradi che diventano 7 se si prende in considerazione la sola stagione estiva.

Quello del cambiamento climatico è un tema che tocca da vicino Torino e l’area circostante. In un report pubblicato sul sito ufficiale della Regione Piemonte si legge che negli ultimi 60 anni le temperature massime giornaliere mostrano un incremento di 2 gradi, mentre le temperature minimi sono salite di 1,5 gradi.

In base a quanto riferito dal Rapporto Speciale sugli impatti del riscaldamento globale pubblicato dall’IPCC si stima che “le attività umane abbiano causato un riscaldamento globale di circa un grado rispetto ai livelli preindustriali, con un intervallo probabile tra 0,8 e 1,2 gradi; è probabile che il riscaldamento globale raggiungerà 1,5 gradi tra il 2030 e il 2052 se continuerà ad aumentare al tasso attuale”.

A testimoniare le problematiche causate dai mutamenti climatici e dal riscaldamento globale sono le immagini delle isole di terra spuntate dalla secca del Po a Torino durante i primi mesi del 2023: le foto mostrano il fiume a livelli molto più bassi del normale.