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Spiagge pugliesi invase da barattoli di ketchup: cosa è successo

Archeoplastica ha denunciato la situazione di alcune spiagge in Puglia, invase da barattoli di ketchup: cosa è successo e come sono arrivati lì

Ketchup

Cosa ci fanno dei barattoli di ketchup sulla spiaggia della Puglia? Sono tantissimi, tanto da far scattare l’allarme lanciato da Archeoplastica, progetto creato da Enzo Suma con la finalità di sensibilizzare sul tema dell’inquinamento dei mari determinato dall’uso della plastica e, più nello specifico, dalla scorretta gestione del fine vita della plastica stessa.

Le spiagge pugliesi invase dal ketchup sono state le protagoniste di un post pubblicato da Archeoplastica sui social nella giornata di mercoledì 22 febbraio.

Spiagge invase dal ketchup: l’allarme di Archeoplastica

Nel post pubblicato sui social, Archeoplastica ha spiegato che in Puglia è possibile trovare “tantissimi ketchup spiaggiati” (oltre a tanti altri rifiuti). Archeoplastica sta monitorando la situazione già da qualche tempo per far chiarezza su come i barattoli di ketchup possano essere arrivati sulle spiagge pugliesi: la conclusione (ma si tratta ancora di un’ipotesi) è che i barattoli possano aver viaggiato in mare all’interno di sacchi di juta, che, originariamente, contenevano caffè.

Nel filmato pubblicato da Archeoplastica è raccontato che, da ormai diversi mesi, è impossibile non far caso, sulle spiagge della Puglia, ai barattoli rossi di ketchup. Come riferito da Archeoplastica, sono flaconi americani, che “hanno il numero 57 impresso sia davanti che dietro”. “Nella versione italiana”, è spiegato ancora nel filmato, “il numero 57 è impresso 2 volte per lato e di dimensioni più piccole”. “È certamente la versione prodotta negli Stati Uniti“, è la conclusione di Archeoplastica.

Nel suo post, Archeoplastica ha fatto presente che alcuni giorni fa, “con l’ultima mareggiata”, sono iniziati ad arrivare altri flaconi di ketchup “leggermente più piccoli ma sempre americani, tutti vuoti o con acqua di mare mischiata a ketchup”.

Come accennato, i flaconi di ketchup non sono gli unici rifiuti che è possibile notare sulle spiagge pugliesi. Archeoplastica ha riferito che alcune settimane fa, nei pressi di Gallipoli, sono state raccolte “decine di flaconi di maionese di provenienza americana, pieni e ancora con il sigillo”. Non sarebbe un episodio isolato: ancora oggi, ha spiegato Archeoplastica, se ne raccolgono molti, in particolar modo “sul litorale adriatico di Lecce e Brindisi“.

I barattoli di ketchup non sono, però, un’esclusiva pugliese: anche da Ancona è arrivata una segnalazione simile.

Come è arrivato il ketchup sulle spiagge pugliesi?

In un nuovo post pubblicato venerdì 24 febbraio, Archeoplastica è tornata sull’argomento “ketchup”, per fare maggiore chiarezza su come i rifiuti di origine americana arrivino sulle spiagge italiane. Nel post si legge: “Ecco come arrivano in spiaggia molti rifiuti di origine americana. Abbiamo trovato alcuni sacchi e li abbiamo aperti. Il sacco presente sul litorale tarantino ha certamente viaggiato in mare per almeno 2 mesi”.

Nel filmato è spiegato che “In queste settimane sono stati controllati alcuni sacchi di juta arrivati dal mare e trovati su spiagge diverse. Uno di questi sacchi conteneva ketchup, ma anche maionese e un thè alla pesca. Tutti di origini americane. Il resto sarà andato disperso in mare. Invece, sulla costa tarantina, un sacco conteneva per la maggior parte salviettine, ma anche buste di detersivo, bustine di snack, tappi per le orecchie bicolore, una busta di panini al burro di arachidi e marmellata, un’altra busta con cialde per lavare il bucato, due flaconi grandi del detersivo più famoso d’America, un ammorbidente, un contenitore di patatine e una bustina di caramelle a forma di squalo”.

Archeoplastica ha fatto notare che una situazione simile è stata trovata anche sulla costa brindisina e che i sacchi di juta ritrovati avevano tutti un riferimento al caffè su di essi.