La rarissima Rosa di Trieste è rispuntata dopo oltre un secolo
Dopo essere sparita con il crollo dell'impero austroungarico, la rarissima Rosa di Trieste bianca torna a sbocciare in un giardino triestino
È passato un secolo dall’ultima fioritura della Rosa di Trieste, ma a sorpresa a Muggia è rifiorita in un terreno vicino alla casa dell’artista Ugo Vicic. Scoperta alla fine dell’Ottocento la rarissima rosa bianca è diventata un vero e proprio simbolo della città durante il dominio dell’impero austroungarico.
La Rosa di Trieste sboccia dopo un secolo
Chiamata anche con il nome di Ferencz Deàk, in ricordo di uno dei padri fondatori dell’Ungheria, la Rosa di Trieste ritrovata sei anni fa ad Istria per la prima volta dopo il conflitto mondiale torna a sbocciare anche in Italia. Il primo bocciolo fiorito è ricomparso sulle colline di Muggia a pochi chilometri dal giardino di Giulio Perotti dove è fiorita per la prima volta in seguito ad una mutazione spontanea.
Dopo aver battezzato la rosa con il nome di Ferencz Deàk, il crollo dell’impero austroungarico porta con sé anche il ricordo della Rosa di Trieste di cui non si hanno più notizie per un secolo fino al ritrovo di sei anni fa in un giardino privato di Pregara ad Istria.
Il ritrovamento in Italia è invece più recente, quando l’attore teatrale e scrittore Ugo Vicic appassionato di fiori riceve la segnalazione della presenza di un fiore simile alla Rosa di Trieste da parte di una signora di nome Maida in un giardino vicino al suo. È bastato convocare Vremec per un sopralluogo e ricevere la conferma della rinascita della Rosa di Trieste.
Perché la Rosa di Trieste è così rara
Scoperta alla fine dell’Ottocento la Rosa di Trieste viene apprezzata per il bianco puro tanto da essere scelto come simbolo della città durante l’impero austroungarico. Il fiore raro di incredibile bellezza è così speciale perché frutto di una mutazione spontanea avvenuta in un giardino triestino.
La Rosa di Trieste nasce nel giardino privato del cantante lirico Giulio Perotti nato in Germania nel 1841. Il tenore si è stabilito a Trieste, in Friuli Venezia Giulia, dove la famiglia apre un vivaio per coltivare la sua seconda passione dopo il canto, quella delle rose.
Si racconta che Giulio Perotti si sia accorto della mutazione di un ramo bianco mentre si prendeva cura delle sue incantevoli rose Bougère di colore rosa e decise di portarle in viaggio con sé verso l’Ungheria per poter sottoporre l’esemplare raro alla valutazione di esperti vivaisti.
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