La 'nduja vola nel bagaglio a mano e va alla conquista del mondo
La 'nduja viene ora ammessa nel bagaglio in aereo, ma solo per coloro che partono da un aeroporto calabrese: il salume va alla conquista del mondo
Finalmente anche la ‘nduja può volare in aereo, una notizia bellissima per i tanti turisti stranieri che, negli ultimi anni, sono diventati grandi estimatori di questa eccellenza gastronomica calabrese. Purtroppo, ci sono ancora molti limiti per poterla imbarcare nel proprio bagaglio, ma quantomeno ci si sta muovendo nella giusta direzione. La ‘nduja può davvero partire alla conquista del mondo, come d’altra parte stava già facendo.
La ‘nduja in aereo: le nuove regole
Può un alimento essere considerato pericoloso, tanto da non poter viaggiare in aereo? Sì, se si tratta di una miscela di solidi e liquidi: è il caso del pesto alla genovese, che per via dell’olio extravergine d’oliva ha una consistenza tutt’altro che solida, e che solo poco tempo fa è stato sdoganato anche nel bagaglio di chi si imbarca in aereo.
Ora tocca alla ‘nduja, il salame spalmabile che per lungo tempo è stato classificato tra gli alimenti potenzialmente pericolosi. Grazie alla richiesta del Sistema aeroportuale calabrese (Sacal), è arrivato il via libera da parte dell’Enac: da adesso in avanti, la ‘nduja sarà ammessa al trasporto nel bagaglio. Ma solo per chi è in partenza dagli aeroporti calabresi – quindi dagli scali di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone.
Nonostante le limitazioni, si tratta di un grande traguardo: finora, troppi prodotti d’eccellenza sono stati sprecati perché impossibili da imbarcare, finendo quindi gettati nei cestini degli aeroporti senza alcuna possibilità di recupero. È dunque una mossa contro gli sprechi alimentari, ma anche per favorire il “made in Italy” nel mondo.
Il successo della ‘nduja nel mondo
La ‘nduja è un salume spalmabile dalla consistenza estremamente morbida e dal gusto piccante, originario di alcune località della Calabria. È considerato una delle eccellenze del “made in Italy”, incluso nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) per via della sua lunghissima storia e dell’uso di ingredienti di alta qualità di provenienza italiana.
A differenza di molti altri salumi nostrani, come può essere ad esempio il prosciutto di Parma, la ‘nduja non ha varcato i confini italiani per parecchio tempo. Ma negli ultimi anni sta trovando sempre più successo nel resto del mondo, diventando una prelibatezza molto amata anche oltreoceano. Addirittura, si stima che quasi un quarto della produzione annuale sia destinata al mercato estero.
Chi sono i principali consumatori di ‘nduja al di fuori dell’Italia? Spiccano canadesi, statunitensi, inglesi e giapponesi: sono davvero moltissimi i turisti che, giunti nel nostro Paese per turismo, si lasciano conquistare dai sapori tradizionali della nostra terra. E tra di essi, finalmente, spicca anche la ‘nduja – che ora potrà essere portata ovunque nel mondo, persino in aereo.
L’insaccato tipico calabrese entra dunque a far parte della cultura culinaria di altri Paesi, spesso declinato in versioni a noi abbastanza insolite. Se, ad esempio, nelle pizzerie di tutto il mondo viene utilizzato come ingrediente per la preparazione di alcune delle pizze più saporite, nel Regno Unito trova posto all’interno dell’English Breakfast, la colazione inglese salata a base di uova e pancetta.
Insomma, la ‘nduja è una delle eccellenze del “made in Italy” che più sta spopolando all’estero, grazie al suo sapore così particolare da soddisfare anche i palati più esigenti. E un grande aiuto alla sua diffusione arriva proprio dalla nuova regolamentazione che permetterà il trasporto nel bagaglio a mano, anche a bordo di un aereo.
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