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Le cascine più belle d'Italia, protagoniste del cinema d'autore

Alcuni grandi film hanno reso memorabili luoghi che appartengono al mondo contadino, ricostruendo atmosfere suggestive e descrivendo il paesaggio dei campi coltivati e il legame con la terra

Le case contadine, proprio per il carico di valori e suggestioni che portano con sé, spesso sono diventate più che scenario delle vicende, esse stesse protagoniste dei film.

Tanto che il ricordo della vicenda narrata e dei personaggi non può più essere slegato da quello del luogo principale e della casa in cui si è svolta l’azione.

Scoprire allora, attraverso itinerari culturali e turistici, i luoghi della cultura contadina e, in particolare, le architetture rurali tipiche come le cascine, le fattorie e i casolariche sono stati i set di alcuni famosi film del cinema italiano, può diventare un’esperienza appassionante e un’occasione per conoscere meglio la nostra cultura e il nostro territorio.

Di seguito descriveremo alcune delle più famose case rurali per solleticare la curiosità e l’interesse del lettore e per far rivivere le emozioni che i film hanno lasciato anche attraverso il loro fondamentale contributo.

albero degli zoccoli -

Una delle cascine più note è la Cascina Roggia Sale nel comune di Palosco nella Bassa Bergamasca che il regista Ermanno Olmi scoprì durante una passeggiata notturna, dopo lunga ricerca, e che restaurò per ambientare il film L’albero degli zoccoli, adattandola alle esigenze cinematografiche e trasferendo in particolare l’entrata sul lato opposto in modo che potesse aprirsi direttamente sui campi.

La vicenda, che narra la umile vita di quattro famiglie contadine, tra il lavoro nei campi e le angherie dei proprietari dell’azienda agricola, ha come sfondo principale proprio la cascina e il suo più prossimo contesto agricolo.

La cascina oggi è facilmente raggiungibile lungo il corso del tratturo in prossimità del torrente omonimo, ma, a seguito di una recente ristrutturazione, ha cambiato complessivamente le sue caratteristiche, anche se il paesaggio è rimasto immutato.

novecento

Anche la cascina in cui si svolge il film Novecento di Bernardo Bertolucci ha avuto un ruolo fondamentale all’interno della vicenda cinematografica. La cascina, oggetto negli anni più recenti di un accurato restauro e dunque attualmente in perfetto stato di conservazione, è denominata Corte delle Piacentine e si trova a Roncole Verdi, un piccolo borgo vicino Busseto nella Bassa Parmense.

È un tipico esempio di antica corte padana, risalente agli inizi del 1800, caratterizzata da una struttura quadrangolare con una grande aia al centro su cui si affacciavano le case dei contadini e del proprietario dell’azienda agricola, i depositi, i fienili, i porticati per il ricovero degli attrezzi e nella quale si svolgevano tutte le attività della piccola comunità rurale.

Proprio la corte, all’interno della narrazione del film di Bertolucci, svolge un ruolo fondamentale: è qui che crescono i due protagonisti principali del film e si sviluppano gli accadimenti sia belli che tragici delle loro vite così diverse.

con gli occhi chiusi

Francesca Archibugi nel film Con gli occhi chiusi del 1994 sceglie le campagne del Chianti in provincia di Siena per narrare un’appassionante storia d’amore tra due giovani e utilizza due bellissime case rurali come luoghi principali dell’ambientazione scenica: la fattoria dei Chigi Saracini a Castelnuovo Berardenga e la fattoria di Montevertine nel comune di Radda in Chianti.

Quest’ultima, inserita in un contesto unico e suggestivo delle colline con estese coltivazioni di vigneti, è ancora una fiorente azienda vinicola con una superficie complessiva di 18 ettari.

io ballo da sola

Il casolare in cui è ambientato il film di Bernardo Bertolucci Io ballo da sola si trova a Gaiole in Chianti e fa parte della tenuta della famiglia Ricasoli. Il film del 1996, che descrive la spensieratezza di un gruppo di ricchi intellettuali e artisti stranieri trapiantati in Toscana, utilizza, quasi come contrasto alla vita borghese del gruppo, il paesaggio e le architetture dell’antico mondo contadino che oramai appare defraudato e difficile da riconoscere se non nelle splendide campagne, nei campi coltivati e nei vigneti.

Nello stesso film di Bertolucci, un altro famoso casolare utilizzato come set è quello della tenuta di Ranuccio Bianchi Bandinelli in località Geggiano, dove si svolge la famosa festa estiva.

casolare di geggiano

Lo stesso casolare di Geggiano è stato utilizzato nel 1992 anche da Carlo Verdone nel film Al lupo al lupo: storia di tre fratelli che andando alla ricerca del padre nelle campagne toscane finiscono per conoscersi davvero raccontando ognuno la propria vita.

Il film tra le tante belle location presenta anche quella del casale a Cala di Forno, nel Parco dell’Uccellina, utilizzato in diversi altri film come Non ci resta che piangere, di Benigni e Troisi e Viola bacia tutti, di Veronesi.

Per finire, ricordiamo il grande casale nelle campagne dell’Alto Lazio, in una località nel comune di Canale Monterano, dove si svolge la vita in grande armonia di un gruppo di sole donne, che rappresenta il set principale del film Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli del 1985.