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Il lago Sorapis quasi senz'acqua: ecco perché è una buona notizia

Il lago di Sorapis è rimasto quasi senz'acqua ma questo fenomeno rappresenta una buona notizia: la spiegazione del gestore del rifugio Vandelli

Sorapis

Il “lago turchino” del Sorapis, gioiello delle Dolomiti apprezzato in tutto il mondo, è rimasto quasi senz’acqua. Niente panico: questo fenomeno, che sancisce l’avvicinarsi inesorabile della chiusura della stagione estiva, è una buona notizia per lo stato di salute del lago e del ghiacciaio soprastante, come spiegato dal gestore del rifugio Vandelli Emilio Pais.

Perché il lago rimasto senz’acqua è una buona notizia

In alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere delle Alpi’ Emilio Pais ha spiegato: “Il lago con poca acqua dev’essere ritenuto come una buona notizia per tutti noi. Significa, infatti, che il ghiacciaio soprastante gode di ottima salute. Il lago, infatti, vive sulla pelle del ghiacciaio, che quest’anno si presenta decisamente migliore rispetto al recente passato. Significa che il clima è stato buono, con poche piogge e temperature meno alte del solito. Con l’arrivo del freddo il lago inizia inesorabilmente a ritirarsi. La brutta notizia in tutto ciò è che l’estate ormai sta volgendo al termine e per noi del rifugio si avvicina il momento della chiusura. Torneremo in primavera, quando ad aspettarci ci sarà un lago nel frattempo nuovamente vivo e colorato”.

Gli effetti del turismo sul lago di Sorapis

A proposito degli effetti del turismo sul lago di Sorapis, il gestore del rifugio Vandelli ha invece dichiarato: “Devo dire che quest’anno, rispetto al passato, le cose sono andate decisamente meglio. La gente, soprattutto i più giovani, hanno preso consapevolezza dell’importanza del rispetto della natura. La situazione quotidiana attorno al lago e lungo i sentieri si è presentata migliore rispetto al passato. Mi sento di dire che i migliori, coloro che meritano per questo di essere elogiati, sono stati gli under 30. I peggiori? Mi duole dirlo ma abbiamo avuto, parlo in questo caso della gestione del rifugio, tanti problemi con gli over 60. Persone adulte che, davanti alla richiesta di presentare il green pass prima di accedere all’interno dei locali, hanno offerto il peggio di sé. Chi dovrebbe dare l’esempio, purtroppo, in determinate circostanze non lo ha fatto e ciò ha rappresentato un doppio dispiacere per il sottoscritto, in qualità di persona adulta e di gestore di un rifugio”.