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Risolto l'errore geografico: 6 comuni diventano frontalieri

In seguito alla nuova misurazione della distanza con il confine della Svizzera, Misinto diventa comune frontaliero: altri comuni possono accodarsi

Cartina dell'Italia

Alcuni comuni brianzoli, vicini alla Svizzera, si apprestano a diventare frontalieri: una decisione che porta benefici ai cittadini, con meno tasse per i lavoratori, e anche alle amministrazioni comunali.

Il comune di Misinto, dopo aver chiesto una nuova misurazione, è risultato a meno di venti chilometri di distanza dal confine della Svizzera, condizione che lo rende ufficialmente un comune frontaliero. La stessa sorte può toccare ad altri comuni limitrofi: Lazzate, Cogliate, Barlassina, Lentate sul Seveso e Meda.

Misinto diventa comune frontaliero: risolto l’errore geografico

Matteo Piuri, il sindaco del comune brianzolo di Misinto, ha chiesto di rimisurare la distanza dal confine con la Svizzera, accogliendo così le richieste arrivate da un cittadino e poi dal gruppo di opposizione Insieme per Misinto.

Al fine di calcolare la distanza con il confine, è stato interpellato l’Istituto Geografico Militare di Firenze che è l’organo dello Stato deputato a ufficializzare le misurazioni delle distanze geografiche.

Una volta effettuate le misurazioni del caso, è stato appurato che il comune di Misinto, in Brianza, risulta distante meno di 20 chilometri dal confine per la Svizzera: per legge, dunque, è soggetto agli accordi esistenti tra lo Stato italiano e la Confederazione elvetica per la tassazione dei lavoratori dipendenti che svolgono le loro attività oltre il confine ma risiedono nei comuni italiani entro la distanza fissata.

Come effetto della nuova misurazione, i lavoratori di Misinto sono destinati a pagare meno tasse; il comune, inoltre, come da accordi tra l’Italia e la Svizzera, ha diritto a una quota della tassazione applicata ai frontalieri.

Quanto successo a Misinto rimescola le carte in tavola anche per altri cinque comuni della Brianza, uno dei luoghi del cuore di Silvio Berlusconi: si tratta di Lazzate, Cogliate, Barlassina, Lentate sul Seveso e Meda. Stando a quanto riferito da Monza Today, sono già state avviate le richieste in capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze e all’Agenzia delle Entrate.

Quanti sono i lavoratori frontalieri italiani in Svizzera

I lavoratori frontalieri italiani sono quei cittadini che risiedono in un comune d’Italia il cui territorio sia compreso, tutto oppure in parte, nella fascia che non supera i 20 chilometri dal confine con uno dei Cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese, dove si recano per svolgere l’attività di lavoro dipendente.

L’accordo stipulato tra l’Italia e la Svizzera il 3 ottobre del 1972, prevede che i frontalieri “esercitano un’attività dipendente sul territorio di uno dei detti Cantoni” e non richiedono l’ulteriore condizione che l’attività sia prestata in un Cantone “frontista” rispetto al comune di residenza.

In base all’accordo, inoltre, è stato stabilito il diritto dei lavoratori italiani frontalieri a non subire la doppia imposizione fiscale da parte dei due Stati e a beneficare del ritorno delle somme versate al fisco elvetico.

La maggior parte dei lavoratori frontalieri italiani esercita la propria attività in Svizzera: dalle rilevazioni effettuate nel secondo trimestre del 2022 è emerso che il numero dei lavoratori frontalieri su territorio elvetico ha raggiunto le 87.390 unità. Le zone con più italiani attivi risultato quelle del Canton Ticino, del Canton Vallese e del Cantone dei Grigioni.