Migliaia di coccinelle invadono un monte in Molise
In Molise, più precisamente sulla Montagnola di Civitanova del Sannio, migliaia di coccinelle hanno preso d'assalto una roccia: guarda il video
In un’epoca in cui gli assembramenti sono ritenuti pericolosi a causa della pandemia di Coronavirus, lo spettacolo offerto dalle coccinelle sulla Montagnola di Civitanova del Sannio, in Molise, lascia ancora più a bocca aperta: nei giorni scorsi, l’ex guardia forestale Nicola Ricci ha filmato migliaia di esemplari “assembrate” sulla stessa roccia, vicino a un serbatoio dell’acqua, nel punto più alto della località. Le immagini, pubblicate sul web, sono diventate subito virali.
Il racconto dell’autore della scoperta
Nicola Ricci, autore della suggestiva scoperta, ha raccontato così, in alcune dichiarazioni riportate da ‘Ansa’, quanto da lui visto e filmato: “Ho ricordato quanto mi disse un amico tanti anni fa, quando ne vide 5 volte di più e rimase affascinato. Per questo ho filmato e l’ho chiamato. Lui si è precipitato per vedere ancora questo spettacolo meraviglioso e raro“.
Il fenomeno osservato da Nicola Ricci sulla Montagnola di Civitanova del Sannio, in Molise, è stato chiamato “risveglio rosso“. In base a quanto riportato dagli studiosi, in inverno le coccinelle vanno in letargo dopo essersi riunite in grandi aggregazioni, riparandosi anche negli anfratti tra le rocce e in altura. In primavera, poi, si risvegliano, per volare sulle piante dove trovano il loro cibo, cioè afidi e parassiti. Quanto filmato dall’ex guardia forestale Nicola Ricci, pertanto, potrebbe essere il momento del risveglio dal letargo delle coccinelle e della loro uscita dal rifugio invernale.
Invasione di coccinelle: il precedente in Puglia
Nel mese di giugno del 2020, si registrò un’altra “invasione” di coccinelle in Italia e, più precisamente, in Puglia, in alcuni paesi situati nelle province di Foggia e della BAT (provincia di Barletta-Andria-Trani), fino anche al capoluogo regionale Bari. In quella occasione, il particolare fenomeno si registrò sia nelle campagne pugliesi che nei centri abitati, sui muri delle abitazioni, sui balconi e nelle intercapedini degli infissi.
L’invasione di coccinelle in Puglia fu spiegata con le alte temperature registrate in zona in quel periodo e con il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 che, limitando al massimo gli spostamenti delle persone, avrebbe consentito ai coleotteri di proliferare e muoversi con maggiore libertà sul territorio, alla ricerca del loro nutrimento.
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