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Il campanile di Rumo è un caso: ferie rovinate. Cosa è successo

Alcuni turisti di Reggio Emilia sostengono che i rintocchi del campanile di Rumo, nell'Alta Val di Non, abbiano rovinato le loro vacanze: la polemica

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Una campana

Il campanile di Rumo è diventato un caso: un gruppo di turisti emiliani che avevano scelto il comune dell’Alta Val di Non per trascorrere le proprie vacanze, sono dovuti andare via a causa degli incessanti rintocchi di campana, 48 al giorno e 184 in totale a pochi metri dalle loro stanze.

Rumo, il campanile è un caso: ferie rovinate

I turisti provenienti da Reggio Emilia avevano prenotato una vacanza a Rumo: le abitazioni dei villeggianti si trovano proprio di fronte a una delle principali attrazioni della zona, la chiesa di San Lorenzo Martire, dotata di un campanile che come da antica tradizione segna il tempo ogni mezz’ora con quattro rintocchi, anche la sera e la notte.

Il numero eccessivo dei rintocchi, a pochi metri dalle loro stanze, hanno portato i turisti emiliani a chiedere di intervenire, chiamando in causa sia il Comune che la parrocchia. Le richieste sono state vane, come raccontato da un componente della comitiva sui social:

“Ci hanno consigliato di tornare a casa nostra e di non farci più vedere in giro, aggiungendo sappiamo quali sono, rivolto alle nostre auto – si legge su ‘Repubblica’ – non siamo riusciti a reggere, le campane hanno iniziato a intonare melodie mattutine, la stanchezza e la paura di subire danni, oltre a qualche imprevisto nell’alloggio, ci hanno impedito di proseguire la vacanza”.

Il gruppetto di turisti provenienti da Reggio Emilia aveva affittato un’abitazione situata a pochi metri dalla chiesa: l’impatto sonoro del campanile è stato duro da gestire durante quelle che dovevano essere delle rilassanti vacanze estive. Duro anche il dialogo con gli abitanti del posto, sfociato in una serie di contrasti e accuse reciproche: una situazione controversa per la quale non si possono escludere le vie legali.

Michela Noletti, sindaco di Rumo, ha spiegato di aver cercato senza fortuna una mediazione con i turisti: “Non c’è stato nulla da fare e sono stata persino minacciata a livello personale. Per fortuna, avendo capito che la situazione stava degenerando, mi sono recata sul posto con i carabinieri che potranno testimoniare quanto accaduto”. La questione potrebbe avere riscontri legali nelle prossime settimane.

Dove si trova Rumo

Rumo è un piccolo comune sparso di poco più di 800 abitanti situato nel territorio della provincia di Trento: la sede comunale si trova nella frazione di Marcena. Il paese sorge tra la sponda destra del torrente Pescara e la sinistra del torrente Lavazzè, nella zona settentrionale della Val di Non.

Il comune di Rumo si divide in quattro diverse frazioni: Lanza che comprende l’abitato di Cenigo, Mocenigo che comprende gli abitati di Scassio e Corte Superiore, Mione e Corte Inferiore che comprendono l’abitato di Ronco e infine Marcena, sede comunale che comprende anche l’abitato di Placeri.

La zona della valle risulta frequentata già a partire dal neolitico, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti di materiale di scarto della lavorazione della selce nei pressi del lago della Poinella.

I primi segni di una stabile frequentazione in quella determinata area dell’Alta Val di Non si trovano però a partire dal 1400-1200 avanti Cristo, con numerosi reperti e testimonianze dell’influenza della cultura “Fritzens-Sanzeno” a partire dall’età del bronzo medio fino all’età del ferro.