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Il bistrot di chef Cannavacciuolo a Novara è un caso: l'appello

Il locale novarese di chef Cannavacciuolo ha le serrande chiuse da Capodanno, che cosa sta succedendo? Arriva l'appello del vicino Teatro Coccia

È passato più di un mese e mezzo da quando, a Capodanno, il bistrot di Antonino Cannavacciuolo a Novara ha chiuso le serrande per le meritate ferie, ma a destare preoccupazione è il fatto che il locale non ha più riaperto. L’addio in sordina del suo chef, d’altra parte, sembra un chiaro segnale di qualcosa che non va. E ora arriva l’appello della Fondazione Teatro Coccia, proprietaria degli spazi in cui sorge il bistrot.

La chiusura del bistrot di Cannavacciuolo

Il 1° gennaio 2024, come previsto per le ferie di inizio anno, il bistrot di chef Cannavacciuolo in centro a Novara ha chiuso i battenti. Ma da quel momento le sue serrande sono rimaste abbassate, ed è ormai passato più di un mese e mezzo: che cosa sta succedendo? È chiaro che ci siano delle difficoltà, forse a livello di gestione.

Con l’arrivo del 2024, infatti, il locale ha perso il suo chef Vincenzo Manicone, che collaborava con Antonino ormai da 12 anni (di cui 4 trascorsi a Villa Crespi, il gioiello del gruppo Cannavacciuolo). Il suo addio è passato sotto silenzio, senza alcuna comunicazione ufficiale, ma soltanto un post social in cui Manicone annunciava il suo ingresso nella brigata del Tancredi sul Lago di Garda.

D’altra parte, una cosa simile è successa pochi mesi prima anche presso il bistrot di Torino, dove lo chef Emin Haziri ha lasciato la gestione per passare al ristorante del Grand Hotel Royal di Courmayeur. In quel caso, tuttavia, la soluzione è arrivata in pochi giorni: oggi, alla guida del bistrot c’è il giovane Gabriele Bertolo che ha preso in mano le redini della cucina. A Novara, la situazione sembra essere molto più complicata.

L’appello del Teatro Coccia

Il destino del bistrot di Antonino Cannavacciuolo è in bilico: per questo, l’appello della Fondazione Teatro Coccia suona ancora più allarmante. Il locale sorge infatti negli spazi appartenenti all’istituzione novarese, dati in gestione allo chef nel 2014 con un rinnovo che, appena qualche mese fa, è stato deciso fino al 2032. Se il canone d’affitto continua ad essere regolarmente pagato anche durante questa improvvisa chiusura, è un’altra la questione che preoccupa.

“Comunicazioni ufficiali non ne abbiamo ricevute, ma ce le aspettiamo perché il gruppo faccia in breve tempo una scelta chiara sul futuro del bistrot: non è più possibile passare davanti a quello che è il ‘salotto di Novara’ e vederlo chiuso, è una brutta immagine. Di questa situazione di stallo ne risente anche il Teatro, in piena stagione ormai da più di un mese senza il servizio bar” – ha affermato Fabio Ravanelli, presidente della Fondazione, come si legge su ‘La voce di Novara’.

È possibile che chef Cannavacciuolo sia alla ricerca di un’altra guida per il suo bistrot, ma anche l’ipotesi di cessione a terzi è alquanto plausibile. L’importante è che si giunga presto ad una decisione: “È vero che la Fondazione non ha mai smesso di ricevere l’affitto, ma il tema è un altro. Noi vogliamo che tutto il complesso del Teatro venga valorizzato, spazi del bar compresi” – ha concluso Ravanelli.