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Allarme mimose in Italia: l'Sos lanciato dalla Coldiretti

Le temperature sopra la media di questo inverno hanno permesso alle mimose di fiorire con oltre un mese di anticipo: la Coldiretti lancia l'allarme

Mimose

È un inverno davvero anomalo quello che stiamo vivendo, con temperature ben al di sopra della media stagionale e un’assenza di precipitazioni che fa temere una nuova ondata di siccità. Arriva dunque l’allarme della Coldiretti: proprio a causa del caldo eccessivo, che ha dato vita ad una primavera anticipata, le mimose sono fiorite oltre un mese prima del solito. Ecco cosa sta succedendo.

Le mimose sono fiorite in inverno

Il 2024 era iniziato con una prima ondata di gelo che faceva sperare in un inverno rigido e ricco di precipitazioni, ma l’ultimo weekend di gennaio ha portato con sé l’anticiclone africano che ha fatto splendere il sole in tutta Italia e ha rialzato le temperature, facendo toccare al sud persino i 20°C. Una vera e propria primavera anticipata, che ha effetti negativi sulla natura.

Lo possiamo vedere dalle mimose, il fiore simbolo della Festa della Donna, che convenzionalmente si celebra l’8 marzo: quello è il periodo in cui solitamente sbocciano in tutta la loro bellezza. Peccato che quest’anno siano già fiorite, con oltre un mese di anticipo, e praticamente a tutte le latitudini: da nord a sud, le mimose hanno cominciato a sprigionare il loro profumo inebriante.

I rischi della primavera anticipata

“Le alte temperature mandano la natura in tilt e favoriscono in tutte le piante il risveglio anticipato, anche con fioriture fuori stagione” – ha sottolineato la Coldiretti, come si legge su ‘Ansa’. Il problema principale è che, con molta probabilità, nelle prossime settimane vivremo una nuova ondata di gelo: il rapido calo delle temperature metterà a rischio le coltivazioni già in avanzato stato di maturazione, danneggiando pesantemente i raccolti.

Nel 2023, una delle annate più calde di sempre, i danni provocati da maltempo e siccità nel settore agricolo hanno superato i 6 miliardi di euro. Si teme, dunque, che gli agricoltori e le aziende possano incappare nuovamente in una nuova, ingente perdita economica per via di questi bruschi e imprevedibili cambiamenti di temperatura.

C’è poi un altro rischio concreto per le coltivazioni, ed è quello rappresentato dagli insetti nocivi. Con il caldo, infatti, sia il loro ciclo vitale che quello riproduttivo non si fermano – lo abbiamo visto con le zanzare, che la scorsa stagione hanno continuato a diffondersi ben oltre quello che dovrebbe essere il loro periodo. Il pericolo è dunque quello di esporre i raccolti primaverili all’attacco di questi insetti dannosi.

Un inverno record: i dati

Questo inverno è decisamente anomalo: finora si sono registrate temperature superiori di quasi due gradi oltre la media storica, stando all’analisi della Coldiretti. La nuova ondata di caldo è però solo uno degli elementi di preoccupazione. Sebbene il 2024 sia iniziato con il maltempo, tanto che il lago di Garda ha segnato livelli che non toccava da anni, in generale stiamo vivendo un periodo di scarsissime precipitazioni, sia piovose che nevose.

La scarsità di neve sull’arco alpino e sulla dorsale appenninica crea difficoltà anche a livello turistico, mentre, scendendo verso il sud e le isole, è la siccità a destare allarme. I dati evidenziano che in Sicilia gli invasi a gennaio 2024 sono stati inferiori di ben 63 milioni di metri cubi rispetto all’anno passato, segnando un preoccupante – 13%.