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Allarme caffè nei bar italiani: cosa sta succedendo e il rischio

Scatta l'allarme per i prezzi dei caffè nei bar italiani: secondo le previsioni una tazzina di espresso potrebbe arrivare a costare anche 2 euro

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Scatta l’allarme per il prezzo del caffè in Italia: dopo le vacanze estive del 2024 potrebbe salire ulteriormente, arrivando a quota 2 euro a tazzina.

Allarme caffè nei bar italiani: prezzo in aumento

La previsione sull’aumento del prezzo del caffè espresso al bar è di Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illycaffè, nel suo intervento in occasione del convegno ‘Il valore del lavoro: una ricerca urgente’ andato in scena al Meeting di Rimini.

“Negli ultimi tre anni il prezzo di una tazzina di caffè è salito del 15 per cento. A oggi un espresso al bar costa mediamente 1,50 euro, ma si prevede che possa raggiungere i 2 euro nei prossimi mesi – le parole di Cristina Scocchia riportate dal ‘Corriere della Sera’ – I motivi? L’aumento dei prezzi del caffè verde, materia prima soggetta a una volatilità significativa, e un trend rialzista senza precedenti”.

La Scocchia ha spiegato che al momento “il prezzo del caffè verde è di 245 centesimi per libra, il che rappresenta un aumento del 66 per cento rispetto all’anno scorso e più del doppio rispetto a tre anni fa. Le ragioni di questo aumento sono diverse, ma al primo posto troviamo il cambiamento climatico. Un fenomeno che potrebbe ridurre della metà i terreni coltivabili entro il 2050. Gli eventi climatici estremi di questi ultimi mesi, dalle piogge torrenziali in Brasile alla siccità in Vietnam per citarne solo un paio, sono la cartina tornasole”.

Intervenuta al Meeting di Rimini, sulla filiera del caffè ha dichiarato: “Nel breve e medio termine la filiera del caffè è sotto pressione anche a causa di problemi legati al blocco del canale di Suez, che ha aumentato i costi e allungato i tempi di consegna. Poi ci sono le speculazioni che riguardano in generale le soft commodities, e cioè quei prodotti naturali coltivati o allevati come zucchero, grano, mais, olio di palma, soia, bestiame e ovviamente caffè”.

Finale dedicato ai dati relativi ai costi di produzione della Illycaffè: “Nel biennio 2022/2023 i costi di produzione della illycaffè sono aumentati del 17 per cento, ma abbiamo riversato a valle sui consumatori solo un terzo di questo aggravio dei costi: il 3 per cento nel gennaio 2022 e il 3 per cento nel gennaio 2023. Al momento non intendiamo aumentare il prezzo dei nostri prodotti per aiutare i nostri clienti finali, sia B2B che B2C, ma se il trend rialzista dovesse perdurare dovremo rivedere questa decisione”.

Aumenti in arrivo: le città più care

Dell’aumento del prezzo del caffè si era parlato anche durante il mese di aprile del 2024, quando Assoutenti aveva elaborato i dati forniti dal Mimit, scoprendo che negli ultimi tre anni i costi sono saliti del 14,9% su base nazionale, portando il prezzo di un espresso al bar da 1,03 di media nel 2021 a 1,18 euro.

La ricerca aveva poi consentito di sapere quali sono le città italiane con i prezzi più alti del caffè: prima posizione per Bolzano con un prezzo medio di 1,38 euro, davanti a Trento (1,31 euro), Pescara (1,28 euro), Trieste (1,28 euro) e Bologna 1,26. In quell’occasione Assoutenti aveva osservato come importatori e torrefattori avevano già lanciato l’allarme sui prezzi, paventando la possibilità di arrivare a pagare 2 euro per una tazzina di caffè al bar.