In Abruzzo riapre la casa medievale più piccola al mondo
Situata in un minuscolo paesino abruzzese c'è la casa medievale più piccola al mondo, e presto riaprirà i battenti al pubblico: scopriamola insieme
“Grande” appena 8 metri quadrati, questo piccolo gioiellino architettonico abruzzese si candida ad essere la casa medievale più piccola al mondo: si trova in un minuscolo borgo dell’entroterra rurale e al suo interno custodisce pochi e semplici cimeli di altri tempi, che raccontano storie di vita contadina ormai quasi completamente dimenticate. La casa riapre ora i suoi battenti al pubblico, dopo essere rimasta chiusa per decenni, e sarà una delle prime tappe di un nuovo museo diffuso legato proprio all’età medievale. Scopriamo qualcosa in più.
La casa medievale di Goriano Valli
Siamo a Goriano Valli, piccola frazione dell’altrettanto piccolo borgo di Tione degli Abruzzi, che conta poco più di 250 abitanti: il paesino, situato nell’entroterra abruzzese, vanta un nucleo medievale di grandissimo valore, dove il tempo sembra essersi fermato alcuni secoli fa. L’atmosfera è sospesa ad un’età che ormai quasi nessuno più ricorda, sommersi come siamo da tecnologie e comodità di ogni tipo. Per questo, Fausto Di Giulio ha deciso di inaugurare un nuovo museo diffuso e ricordare quelle epoche così lontane.
Prima tappa, la riapertura della casa medievale più piccola al mondo: con i suoi 8 metri quadrati, è stata abitata da una coppia di contadini, Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, che ha trascorso la sua vita dividendosi tra il lavoro nei campi e l’assistenza dei bambini orfani collocati presso il vicino convento dei Francescani Osservanti di San Giorgio. La loro opera umanitaria non è stata dimenticata, sebbene siano passati 140 anni da quando abitavano questa minuscola stanzetta.
Dalla morte dei due contadini, la casa è rimasta chiusa: ora finalmente la si potrà visitare, per riscoprire “un’autenticità medievale che consente ai visitatori di immergersi in un’epoca lontana”, come spiega Fausto Di Giulio, ideatore di questo progetto. All’interno della casetta, un solo ambiente dotato di letto (realizzato con grezze tavole di legno e un materasso di paglia), un camino, due sedie, una cassapanca e una conca. Nessun servizio igienico, niente acqua corrente, l’unica comodità consisteva nel poter posare le membra stanche, a fine giornata, sul pagliericcio aggiustato alla meglio.
“Entrando in questa abitazione si ritorna magicamente alla quotidianità rurale del passato” – afferma Di Giulio – “scoprendo oggetti che narrano le quotidiane fatiche dei contadini al servizio del barone locale”. La sua riapertura è prevista per giugno 2024, assieme alla vicina casa risalente al 1494: qui è stato recentemente scoperto e restaurato lo stemma dei Marchesi Sannesio-Malaspina, una delle più potenti famiglie nobiliari locali dell’epoca.
Il nuovo museo diffuso
L’apertura della casa medievale più piccola al mondo è parte di un più ampio progetto ideato da Fausto Di Giulio, che prevede la realizzazione di MuDi, il museo diffuso del parco Sirente-Velino. “Premura mia e della mia famiglia è ispirare altri a fare meglio, di più e diversamente, invitando chi possiede strutture storiche nella valle dell’Aterno e nel parco Sirente-Velino – come stalle, cantine o pagliai – a recuperarle e proteggerle per tramandarle alle generazioni future, offrendo l’opportunità di inserirle gratuitamente nel percorso museale per partecipare attivamente alla conservazione della memoria locale” – dichiara Fausto, come si legge su Ansa.
E all’interno del MuDi ci sarà un’area dedicata anche a Me-To-Me, il Ceo Museum for the Future: si tratta di uno spazio, ideato dall’organizzazione internazionale Rex Roundtables con sede a New York, che permette agli uomini d’affari e ai manager di tutto il mondo di mettersi in contatto per discutere di innovazione, strategia e leadership.
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