Il "villaggio dei Puffi" esiste davvero ed è in Liguria
Nell'entroterra di Savona, in Liguria, c'è un piccolo agglomerato di case a forma di fungo che spicca nei boschi: lo chiamano "il villaggio dei Puffi"
C’è un luogo in Liguria in cui la fantasia diventa realtà: lo hanno ribattezzato “il villaggio dei Puffi”, ed è un piccolo agglomerato di case a forma di fungo che sembra uscito dal celebre cartone animato tratto dal fumetto del 1958.
Dove si trova il “villaggio dei Puffi” italiano
Il “villaggio dei Puffi” si trova nell’entroterra della provincia di Savona, ed è opera di un uomo che ha voluto unire le sue due passioni: le costruzioni in muratura e i funghi, specialità di questa zona della Liguria piena di boschi e di esperti fungaioli. Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, dunque, questo fantasioso ligure ha deciso di costruire un gruppetto di case a forma di fungo, piccole costruzioni dotate però di ogni confort e abitate da persone che hanno scelto di trasferirsi in questo luogo immerso nella natura.
La particolarità delle casette, che spiccano all’interno del bosco, e la somiglianza con il villaggio in cui vivono i Puffi (“Les Schtroumpfs” in francese, lingua originale), le hanno inevitabilmente trasformate però in un’attrazione turistica, e sono moltissime le persone che si avventurano nell’entroterra savonese per vederle da vicino. In molti casi, purtroppo, senza rispettare la privacy delle persone che vi abitano.
Come sottolineato qualche anno fa a ‘Ivg’ dai proprietari delle casette, accade di frequente, soprattutto in estate, che il fascino del “villaggio dei Puffi” spinga turisti e visitatori a superare i recinti e i cancelli che delimitano la proprietà privata (sistemati appositamente per chiedere il rispetto della privacy) per arrivare sino alla porta d’ingresso. E da qui curiosare all’interno, sfruttando anche le finestre, e farsi foto davanti all’ingresso.
È bene ricordare quindi che il villaggio non è una vera attrazione turistica aperta ai visitatori, ma si tratta di abitazioni private abitate da persone che rischiano ogni giorno di trovarsi davanti alla porta sconosciuti incuranti del rispetto della privacy: “In molti valicano la recinzione e arrivano tranquillamente fino a davanti la casa, dicendo che fanno una passeggiata – avevano detto i proprietari a ‘Ivg’ già nel 2019 – È nostra intenzione effettuare una importante manutenzione e pulizia delle abitazioni e del terreno, probabilmente una parte potrà essere dedicata anche alla presenza di turisti, ma per ora è e rimane privata”.
Chi sono i Puffi
I Puffi sono un’icona per un’intera generazione di bambini che è cresciuta, tra gli anni ’80 e ’90, guardando le loro avventure in tv, incollati davanti ai cartoni animati. Nati dalla penna e dalla fantasia del fumettista belga Peyo, sono piccoli esseri antropomorfi dalla pelle blu alti appena qualche centimetro che vivono nei boschi, in casette a forma di fungo che formano un villaggio invisibile agli occhi degli uomini. Tutti uguali fra loro, si distinguono per alcuni dettagli dell’abbigliamento e del carattere, che li rendono unici: c’è il Puffo brontolone, il Puffo vanitoso, il Puffo burlone, ma anche il contadino, il forzuto, il sarto, lo scultore, e ovviamente lui, il capo di tutti i Puffi: Grande Puffo. Il loro più grande antagonista è il mago Gargamella, deciso a catturarli tutti con l’aiuto della gatta Birba.
I Puffi sono nati per totale casualità: si narra che verso la fine degli anni ’60 il fumettista Peyo, a cena con alcuni conoscenti, chiese a un commensale di passargli la saliera. Non ricordandosi sul momento il nome dell’oggetto utilizzò un termine inventato di sana pianta, “schtroumpf”, tradotto in “tuffo”, appunto. Il commensale a sua volta resse il gioco, passandogli la saliera definendola con lo stesso nome inventato. Divertito, Peyo decise di provare a inventare una storia con protagonista un Puffo, appunto, dando vita ai piccoli omini blu in una prima striscia a fumetti.
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