Trovato "l'ultimo ritratto di Raffaello": valutazione da capogiro
Uno storico dell'arte ha scoperto l'ultimo ritratto eseguito da Raffaello prima della sua morte: il quadro, in mano a un privato, ha una valutazione da capogiro
Scoperta sensazionale nel mondo dell’arte: l’ultimo ritratto realizzato da Raffaello poco prima di morire.
A svelarlo è stato lo storico dell’arte Ernesto Solari che a sorpresa, rivela di aver scoperto un dipinto del divin pittore d’Urbino: la valutazione è da capogiro e varia tra i tra i 130 e i 150 milioni di euro.
Ernesto Solari ha analizzato attentamente un dipinto entrato nella collezione privata di un collezionista del nord Italia, già proprietario di un’altra opera attribuita a Raffaello. Il quadro, acquistato in un’asta da Bruun Rasmussen a Copenaghen, è un olio di 73 per 93 centimetri su tela rifoderata, originata da trasporto da tavola.
Il dipinto raffigura il cardinale Luigi de’ Rossi, figlio di Leonetto de’ Rossi e Maria di Piero de’ Medici, cugino di Papa Leone X. Il prelato appare già in un quadro di Raffaello esposto agli Uffizi di Firenze, Il Ritratto di Leone X, dove è raffigurato in compagnia di Giulio de’ Medici e del Pontefice. Secondo la ricostruzione di Ernesto Solari, Raffaello dipinse Leone X, lasciando le figure dei due cardinali ai suoi aiutanti. Giulio de’ Medici, però, chiese al Sanzio di rifare l’opera senza aiuti.
Stando alla teoria di Solari, dunque, il volto del cardinale Luigi de’ Rossi nel dipinto degli Uffizi non sarebbe opera di Raffaello. Il vero de’ Rossi dipinto dal maestro di Urbino è quello in mano al privato che lo ha portato in Italia dalla Danimarca.
A supporto della sua tesi, Ernesto Solari ha la riflettografia, nella quale appare il pomolo della poltrona come quella del pontefice nel dipinto agli Uffizi: questo elemento è stato coperto dal volume che il cardinale tiene in mano.
A realizzare il volto del cardinale Luigi de’ Rossi degli Uffizi dovrebbe essere stato uno tra Sebastiano del Piombo o Giulio Romano. L’unico ritratto del prelato a opera di Raffaello è in mano al fortunato privato del nord Italia.
Il volto del cardinale ha una grande importanza storica e artistica: gli elementi scientifici delle analisi costituiscono un patrimonio di informazioni rilevanti per attribuire l’opera a Raffaello. Tutti i pigmenti dei prelievi sono simili a quelli utilizzati da Raffaello sia nella Fornarina che altre sue opere.
La valutazione del dipinto varia tra 130 e 150 milioni di euro. L’idea dello storico dell’arte Ernesto Solari è quella di convincere il proprietario a esporlo a Urbino, nella casa natale di Raffaello.