I pansoti liguri sono diventati un caso, è bufera a Milano
Molte polemiche sui social per una nuova pasta fresca proposta da Miscusi a Milano: i pansoti con il pesto che non sono piaciuti a molti liguri.
La cucina ligure vede tra le sue specialità più amate i pansoti, una pasta ripiena che racconta l’anima più autentica di questa terra affacciata sul mare. Un piatto semplice, nato dalla cucina contadina, ma capace di conquistare chiunque. Negli ultimi giorni, però, i pansoti liguri sono diventati un vero e proprio caso mediatico. Tutto è nato da un video promozionale pubblicato da Miscusi, catena milanese specializzata in pasta fresca, che ha scatenato una vera bufera. A protestare sono stati i genovesi e i liguri in generale, notoriamente gelosi delle loro ricette tradizionali.
La bufera sui pansoti: cosa è successo a Milano
I pansoti (o pansotti) sono una pasta fresca tipica della Liguria, simile ai cappelletti, ripieni di preboggion, un mix di erbe spontanee tipiche della riviera, formaggio fresco, uova e parmigiano. Vengono solitamente conditi con la classica salsa di noci, un sugo cremoso preparato con noci, aglio, mollica di pane e olio extravergine di oliva. Il ristorante Miscusi di Milano, però, ha deciso di rinnovare il proprio menù e proporre un nuovo piatto di pasta. Sui social del ristorante sono stati così promossi alcuni nuovi abbinamenti di pasta fresca e tra questi, l’offerta presentava anche i “pansoti liguri al pesto“. Questo abbinamento, però, ha immediatamente attirato molto l’attenzione, in particolare quella degli utenti liguri.
Per migliaia di persone, infatti, leggere la parola “pesto” accanto a “pansoti” è stata una vera e propria offesa gastronomica. La ricetta tradizionale dei pansoti, infatti, prevede esclusivamente la salsa di noci come condimento: il pesto alla genovese, amatissimo in Liguria, viene infatti utilizzato per trofie, trenette o gnocchi, ma non per i pansoti. I commenti sotto il post di Miscusi sono stati numerosi: decine di utenti hanno accusato il locale di “aver rovinato un capolavoro della tradizione ligure”. Altri, invece, hanno ironizzato sull’idea che Milano volesse “mettere mano anche a questa ricetta”.
Sul profilo social di Miscusi è stato raccontato che persino il fornitore ufficiale del pesto utilizzato dal ristorante ha inviato un messaggio su WhatsApp ai titolari definendo l’abbinamento “un abominio gastronomico”. Insomma, un errore di comunicazione che si è trasformato in un caso virale, rimbalzato sulle pagine dei blog e sulle bacheche social di tutta Italia. In un secondo video pubblicato dal locale, i gestori hanno spiegato l’accaduto con toni ironici e autocritici. Ammettono quindi di aver voluto proporre un abbinamento diverso, ma di non aver valutato quanto i pansoti rappresentino un simbolo identitario per la Liguria.
La soluzione proposta da Miscusi dopo il caso Pansoti
Per tentare di riconquistare la fiducia del pubblico ligure, Miscusi ha deciso di correre ai ripari con un’iniziativa simpatica e dal forte impatto mediatico. In un nuovo video condiviso sui social, la catena milanese ha annunciato: “Per tutto il mese di luglio, chiunque si presenti alla cassa con la carta d’identità che attesti la residenza in Liguria avrà diritto a un piatto di pasta gratis.”
Un gesto che vuole essere un modo per chiedere scusa e al tempo stesso celebrare la cucina ligure nel modo più autentico. Non solo. Il ristorante ha dichiarato di aver modificato nuovamente il menù: i pansoti alla ligure saranno ora disponibili solo con la tradizionale salsa di noci, come vuole la ricetta originale. Una scelta doverosa, apprezzata da molti utenti che nei commenti hanno accolto con favore la scelta del locale.