No a serie di Saviano in ex Castello di Cutolo: caso a Ottaviano
No alla fiction dell'autore Saviano nel Castello di Ottaviano: il sindaco del Comune della Campania ha spiegato le motivazioni della sua scelta
Il sindaco di Ottaviano, Biagio Simonetti, ha detto no alla richiesta di girare nel Comune del Napoletano una fiction a cura dell’autore Roberto Saviano, ritenendo che la narrazione proposta non sia in linea con l’immagine della cittadina campana.
No alla fiction di Saviano al Castello di Ottaviano: il caso
Come riferito da ‘Il Mattino, il sindaco Simonetti ha motivato così la decisione di negare alla casa di produzione l’autorizzazione a girare alcune scene di una serie televisiva nel Palazzo Mediceo e lungo le strade di Ottaviano, via delle Rose e Corso Umberto su tutte: “Riteniamo che la narrazione proposta non sia in linea con l’immagine di rinascita e progresso che oggi rappresenta Ottaviano”.
Il primo cittadino del comune della Campania ha poi affrontato il tema in un lungo post pubblicato sulla sua pagina ufficiale di Facebook: “Negli anni passati il Comune di Ottaviano ha concesso l’autorizzazione per la realizzazione di riprese cinematografiche e televisive, incluse produzioni come Gomorra, che non rispecchiano gli indirizzi culturali dell’attuale amministrazione.
La nostra visione è quella di promuovere un’immagine positiva del territorio, valorizzando il percorso di rinascita e legalità che la comunità ha intrapreso e consolidato negli ultimi decenni. Recentemente, abbiamo ricevuto una richiesta di autorizzazione per effettuare riprese presso il Palazzo Mediceo e in alcune strade della città, nell’ambito di una serie televisiva a cura dell’autore Roberto Saviano.
La produzione intende raccontare il blitz condotto dal Vicequestore Ammaturo come evento simbolico della lotta dello Stato contro la Camorra negli anni Settanta e Ottanta. Dopo un’attenta valutazione e un confronto con esperti e storici del territorio, abbiamo deciso di non concedere l’autorizzazione, in quanto riteniamo che la narrazione proposta non sia in linea con l’immagine di rinascita e progresso che oggi rappresenta Ottaviano”.
La serie tv in questione racconta la storia del vicequestore Antonio Ammaturo, ucciso dai brigatisti nel 1982 insieme all’agente Pasquale Paolo. Ammaturo, nel corso della sua carriera, ha combattuto con forza la malavita organizzata in Campania, rendendosi protagonista di numerosi arresti di personalità di spicco nel mondo criminale.
Le parole del Procuratore
Della questione ha parlato anche il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, nel corso di un incontro con i giovani in un luogo simbolo della vittoria sui clan come il Teatro della Legalità di Casal di Principe in provincia di Caserta, dove è stato invitato dalla scuola di Polity Design: “Io sono per l’arte, la cultura, l’innovazione anche estrema – le parole del procuratore della Repubblica riportate dal ‘Corriere della Sera’ – però quando mi avvicino ai ragazzi mi devo avvicinare in punta di piedi”.
Il tema legato alle fiction e serie tv che parlano di malavita organizzata è sempre molto delicato ed è tornato di attualità non solo a Ottaviano, ma anche a Napoli, dove è esploso un caso per il set di Gomorra ai Quartieri Spagnoli.
Durante il mese di marzo del 2025, infatti, alcuni residenti del quartiere del Centro Storico di Napoli hanno manifestato tutto il loro dissenso per l’inizio delle riprese del prequel della popolare serie tv: per le strade dei Quartieri Spagnoli sono comparsi anche alcuni striscioni di protesta.
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