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Rincari maxi in autostrada: quanto costano panini e acqua

Maxi rincari nelle aree di servizio delle autostrade italiane: l'indagine sull'aumento dei prezzi che riguarda caffè, acqua, bibite, gelati e snack

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Bancone panini

In un momento storico caratterizzato da forti rincari in molti settori, l’aumento dei prezzi riguarda anche le aree di sosta sulle autostrade e in modo particolare prodotti per il ristoro come acqua, gelati e panini che possono costare fino al 70% in più rispetto ai bar.

Rincari maxi sulle autostrade: quanto costano panini e acqua nelle aree di sosta

Per capire a quanto ammontano i rincari sui prodotti, Altroconsumo ha condotto un’indagine che ha analizzato le tariffe di 22 aree di servizio sulla rete autostradale tra Milano, Napoli, Roma e Venezia.

Si parte dalla prima colazione, con una spesa media di 4 euro per brioche e cappuccino: qui i rincari sono evidenti soprattutto per le brioche che costano mediamente 1,72 euro, il 26% in più rispetto ai prezzi dei bar. Scontrini salati anche per il caffè: il prezzo medio è di 1,35 euro, il 14% più alto se confrontato con la media nazionale.

In base all’indagine condotta da Altroconsumo, i rincari più evidenti tra i prodotti disponibili nelle aree di servizio delle autostrade italiane riguardano i panini: si può arrivare a spendere anche il 70% in più per un panino che mediamente costa 7 euro, contro i 4,20 euro dei bar.

Le cose non vanno meglio con l’acqua, bene di prima necessità durante un lungo viaggio in autostrada: una bottiglietta d’acqua naturale, nelle 22 aree di servizio analizzate dall’associazione dei consumatori, costa 3 euro al litro, oltre quattro volte in più rispetto alla media di 0,67 euro al litro dell’acqua naturale al supermercato.

Bisogna specificare che le differenze dei prezzi rispetto a bar e supermercati sono note a tutti e non rappresentano certamente una novità, ma la ricerca di Altroconsumo mira a evidenziare in che modo la forbice delle tariffe è aumentata nel corso degli ultimi mesi, diventando sempre più ampia in vista delle vacanze estive del 2024.

I prezzi di gelati, spuntini e bibite

Tra i prodotti più consumati dagli italiani durante le soste nelle aree di servizio delle autostrade, specialmente d’estate, ci sono i gelati confezionati: il prezzo medio, stando all’analisi di Altroconsumo, è di 3 euro, con una tariffa di 38,51 euro al chilo.

L’associazione dei consumatori, riguardo ai gelati, ha spiegato: “Con un prezzo al chilo medio di 38,51 euro, i gelati restano prodotti piuttosto costosi da acquistare nei punti di ristoro, specie se consideriamo che per alcune varianti il prezzo supera i 50 euro al chilo”. L’analisi dei prezzi riguarda i gelati di ogni tipo: dai coni ai gelati-stecco, passando per i biscotti e i ghiaccioli.

Anche gli spuntini costano molto di più rispetto ai bar o ai supermercati: le patatine in busta vengono vendute a 3 euro con un prezzo medio di 23 euro al chilo. Prezzi variabili per il cioccolato acquistato nelle aree di servizio sulla rete autostradale: una tavoletta da 100 grammi di peso può costare da 1,20 euro a 6,29 euro a seconda dei casi.

Situazione particolare per quanto riguarda le bibite gassate, zuccherate, le bevande energetiche e altri prodotti simili: possono costare fino a 8 euro al litro, con differenze marcate soprattutto sulle confezioni più piccole che risultano più care rispetto a quelle di maggiori dimensioni.