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"Maldive del Salento": perché è stata sequestrata parte del lido

Sequestrata una parte di uno stabilimento alle "Maldive del Salento" di Pescoluse: si indaga sui lavori relativi allo spostamento di un chiosco

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Spiaggia Pescoluse

Un’area del lido delle Maldive del Salento è finita sotto sequestro: nella mattinata di martedì 19 marzo 2024, i militari della Capitaneria di Porto sono intervenuti su uno dei tratti di costa più suggestivi di tutta la Puglia.

Nel lido salentino da tempo c’erano cumuli di sabbia e tracce di mezzi pesanti: il sopralluogo della Capitaneria di Porto è servito per appurare l’esecuzione di lavori relativi al trasferimento di un chiosco bar e dei basamenti per la sua nuova collocazione.

Sequestro in una spiaggia del Salento

Nel mirino delle autorità, si legge su ‘La Repubblica’, sono finite le autorizzazioni che riguardano le opere in fase di esecuzione in una zona che è anche a forte rischio erosione. Dopo una serie di verifiche negli uffici comunali, è scattato l’intervento dei militari della Capitaneria di Porto coordinati dal pm Alberto Santacatterina.

Al momento le attività di pulizia della spiaggia sono state bloccate: i militari hanno inoltre disposto i sigilli in attesa delle verifiche relative alle autorizzazioni per le opere in corso e l’esecuzione degli interventi. La zona in questione è soggetta a un forte impatto ambientale: è considerata a rischio geomorfologico e all’erosione costiera.

Le indagini sono state messe in moto da un esporto presentato da parte dei consiglieri di minoranza del Comune di Salve: a sostegno c’erano anche diverse foto scattate sul tratto di costa salentina che sarebbe oggetto del presunto danno ambientale.

Alcuni cittadini avevano informato i consiglieri che nella spiaggia in prossimità dello stabilimento balneare del Salento, sono stati notati movimenti di sabbia e pietre e anche la presenza di tracce di mezzi pesanti utilizzati sulla spiaggia.

Informati dai cittadini, i consiglieri si sono recati direttamente sul posto: hanno guardato con i propri occhi la situazione, hanno scattato diverse foto e poi hanno presentato l’esposto per chiedere se le attività o trasformazioni dello stabilimento fossero state effettivamente autorizzate.

La posizione dello stabilimento

Il ‘Corriere della Sera’ riferisce che il proprietario della storica struttura salentina ha respinto ogni accusa riguardo a possibili irregolarità, evidenziando anche l’assenza di danni ambientali, in ragione del fatto che i lavori in corso sarebbero relativi alla sola rimozione di strutture preesistenti, risalenti a violazioni urbanistiche sanate da circa quindici anni. I lavori in questione, dunque, sarebbero esclusivamente delle attività di pulizia del lido.

L’avvocato del proprietario dello stabilimento balneare che sorge nella marina di Pescoluse a circa dieci chilometri di distanza da Santa Maria di Leuca, considerata una delle dieci gemme “nascoste” d’Italia secondo il Guardian, si è espresso così in merito alla questione legata agli accertamenti sulle autorizzazioni:

“Siamo fiduciosi che il mio assistito possa dimostrare la correttezza del suo operato e chiarire la sua posizione – le parole del legale riportate da parte di ‘La Repubblica’ – le problematiche sono emerse in conseguenza dei tempi prolungati dei procedimenti autorizzativi pendenti presso l’autorità”.

Nel frattempo le autorità competenti proseguono con le indagini finalizzate a chiarire la situazione e assicurare che ogni intervento sia conforme alle normative vigenti, a pochi mesi dall’inizio dell’estate che richiamerà in zona tanti turisti: non a caso nel 2023 il Salento è stata una delle mete più richieste per le vacanze estive.