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Le isole ex colonie penali da visitare

Nel nostro Paese vi sono tanti luoghi suggestivi e poco conosciuti: come per esempio le isole, ex colonie penali, meta insolita da visitare

isole ex colonie penaliIn Italia ci sono molte ex colonie penali, situate sulle isole, che è possibile visitare: si tratta di luoghi affascinanti e suggestivi sia per le loro attrattive naturali e paesaggistiche sia per le architetture e le tipicità locali.

Partiamo dalla Sicilia e da Favignana, che appartiene alle Isole Egadi e si raggiunge da Trapani, da cui dista soltanto 17 chilometri, in aliscafo o in traghetto.

Favignana è la più meridionale e la più grande delle Egadi, con un’estensione di 19 chilometri quadrati. Nell’antichità vi sorgeva un insediamento cartaginese e dalla metà del Cinquecento passò ai Pallavicini-Rusconi di Genova, che fondarono il paese di Favignana nel 1637. In seguito fu acquistata, insieme ai diritti di pesca, da un’altra famiglia nobile genovese.

L’abitato era difeso da preesistenti fortificazioni medievali, tra cui il Forte di San Giacomo a forma di stella che ospitava il carcere. Favignana fa parte dell’area marina protetta, la più grande in Italia e istituita nel 1991 per salvaguardare l’enorme ricchezza degli ambienti naturali.

L’isola si caratterizza per le sue numerose grotte, in alcune delle quali sono stati trovati reperti preistorici, e per la sua tonnara, la più importante della Sicilia.

L’altra ex colonia penale siciliana è Pantelleria, raggiungibile facilmente dalle Egadi in traghetto o direttamente anche da Palermo. L’isola ha un’estensione di 83 chilometri quadrati e i suoi centri più importanti sono Pantelleria, Scauri e Sibà.

Di origine vulcanica, è dominata dalla Montagna Grande, in origine un vulcano costellato da resti di antichi crateri. Per questo motivo sono presenti rocce molto particolari nate dal solidificarsi della lava. Pantelleria è priva di sorgenti d’acqua e produce soprattutto capperi (i famosi capperi di Pantelleria), fichi e uva passita e da tavolo: queste varietà sono molto pregiate e servono per realizzare ottimi vini, tra cui l’omonimo moscato.

Anche se il vulcano è ormai spento, sull’isola sono presenti numerose favare (getti di vapore acqueo) e un laghetto alimentato da caldarelle, il cosiddetto Bagno dell’Acqua. Questo luogo molto particolare si trova vicino a Sesi, paese che ospita anche i resti di una necropoli neolitica.

Tra le isole penali da visitare ci sono naturalmente quelle dell’arcipelago toscano: Gorgona, Capraia, Montecristo e Pianosa. Dal 1989, insieme alle altre isole vicine, formano il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano istituito per proteggere le ricchezze ambientali e naturali dei siti.

Gorgona è la più settentrionale e la più piccola; coperta di vegetazione, è raggiungibile da Livorno e vi si tengono escursioni naturalistiche guidate. È completamente montuosa ed è stata trasformata in una colonia penale agricola nel 1869.

A poca distanza si estende Capraia di origine vulcanica, ha una forma ellittica ed è attraversata da vari corsi d’acqua di natura per lo più torrentizia. L’isola è nota per ospitare una lussureggiante vegetazione di cui fanno parte specie autoctone rarissime. Per questo motivo la sua importanza dal punto di vista ambientale e naturale è enorme e consente a Capraia di risaltare all’interno dello stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

La costa quasi prevalentemente rocciosa è inaccessibile, per cui si sbarca al porto dominato dalla fortezza genovese e si visita l’interno a piedi o si effettua il giro dell’isola in barca. Il punto di partenza è sempre il porto.

Pianosa è l’isola dell’arcipelago più vicina alla costa e, come si deduce dal nome, è per lo più pianeggiante; per questo si distingue dalle sue sorelle; ha una forma triangolare e fu adibita nel 1858 a colonia penale dal Granducato di Toscana.

La decisione fu poi confermata quando l’isola passò al Regno d’Italia insieme agli altri possedimenti del Granducato a seguito della sua annessione. Pianosa è sempre stato luogo di confino ed esilio per personaggi scomodi o per condannati a varie pene.

Sull’isola si trovano i resti di una lussuosa villa romana in cui soggiornò Agrippa Postumo, nipote di Augusto, fatto esiliare dall’imperatore a causa del suo comportamento violento. In seguito Tiberio, quando salì al trono, ordinò la sua esecuzione, che avvenne nella stessa villa.

Montecristo è sicuramente l’isola carceraria più famosa grazie al romanzo di Dumas, Il conte di Montecristo, e ai film che ne sono stati tratti. L’isola è piccola, rocciosa e accessibile solo per visite guidate organizzate, anche perché l’unico approdo dell’isola è Cala Maestra.

Infine non bisogna dimenticare l’isola sarda dell’Asinara, nel comune di Porto Torres in provincia di Sassari, caratterizzata da un ambiente naturale integro grazie anche al parco nazionale di cui fa parte. La sua istituzione ha reso di nuovo accessibile l’isola dopo 115 anni. Il nome dell’isola deriva dal fatto che vi si trova una popolazione di asini caratteristici.